Xylella fastidiosa, Coldiretti Puglia: ”Distruzione campo sperimentale atto criminale”
“È un vile e vergognoso atto criminale che dimostra quanto i 4 anni di Xylella fastidiosa in provincia di Lecce abbiano profondamente minato non solo gli alberi e l’ambiente, ma anche gli animi. Non aver avuto una linea univoca e responsabile sia sul fronte politico che sul fronte della ricerca, ma aver perso tempo e speranze dietro tesi complottiste, battaglie di retroguardia, mutevoli all’occorrenza e atteggiamenti schizofrenici, ha alimentato guerre intestine e atti di ingiustificabile aggressività e violenza.” – durissimo l’attacco di Gianni Cantele, Presidente Coldiretti Puglia.
“Auspichiamo che le forze dell’ordine facciano subito chiarezza, perché la certosina opera di distruzione degli innesti nel campo sperimentale di Giovanni Melcarne, a cui daremo tutto il sostegno possibile affinché possa continuare il percorso di ricerca condotto a sue totali spese ma di cui, poi, avrebbero beneficiato tutti, non può essere minimizzato alla stregua di un atto vandalico”. E’ il duro commento del Presidente di Coldiretti Puglia, Gianni Cantele, alla notizia della distruzione del campo sperimentale di Presicce.
I campi sperimentali
Nei campi sperimentali selvaggiamente violati sono stati realizzati cinquemila innesti con circa 270 cultivar allo scopo di validare scientificamente la tecnica di innesto di pianta resistente su pianta secolare affetta da Xylella. La sperimentazione, finanziata dal proprietario dei campi, vede la partecipazione di Istituti di ricerca sotto il coordinamento scientifico dell’IPSP-CNR-BARI, anch’essi in forma volontaria e gratuita.
“Sfugge a quale gioco si stia giocando – incalza il Direttore di Coldiretti Puglia, Angelo Corsetti – perché, a differenza delle clamorose dichiarazioni a mezzo stampa di tutti che dicono tutto e il contrario di tutto per salvare il Salento, pare quasi ci sia una regia tesa a non far risorgere questa terra, a voler fermare qualsivoglia iniziativa atta a ridare traiettorie di futuro agli operatori economici che da 4 anni non hanno più reddito. Si continua a disattendere le prescrizioni comunitarie, pur sapendo che è attesa ad ore la decisione del comitato fitosanitario sul reimpianto, si viola la proprietà privata pur di fermare la ricerca, mentre gli olivicoltori salentini testimoniano quotidianamente il desiderio di restare olivicoltori, orgogliosi di esserlo da generazioni”.