Voucher 2017 Inps solo per Privati, escluse le Imprese
Tornano i voucher Inps, ma questa volta possono farne uso solamente i privati e le famiglie, le imprese no. I voucher Inps riaffiorano dalla loro “tomba” dopo che, nel 2013, era stato cancellato il concetto di “occasionalità” dall’ex ministro Enrico Giovannini. Ora, invece, questi possono essere riutilizzati dai privati, per la maggior parte le famiglie, mentre le imprese sono escluse da queste novità.
I voucher rimangono presenti nell’agricoltura che manterrebbe alcune deroghe in relazione alla vendemmia e alle raccolte stagionali. Il tetto massimo di reddito per i lavoratori resterebbe a 7mila anche se una parte della maggioranza punta a scendere a 5mila come era prima del Jobs act).
L’8 marzo verrà presentata la proposta di testo unificato in commissione Lavoro alla Camera, dalla relatrice Patrizia Maestri (Pd) ma è prevista una riunione tra la stessa commissione e i tecnici di palazzo Chigi e del ministero del lavoro, per definire gli ultimi dettagli normativi. Il ricorso al decreto legge, pertanto, non è escluso poiché garantirebbe tempi più spediti. Questa proposta dell’esecutivo potrebbe superare il referendum della Cgil relativo alla cancellazione tout court della normativa sul lavoro accessorio ma Susanna Camusso, leader del sindacato, non ha paura: “la decisione del governo deve essere coerente con il quesito referendario”.
Cesare Damiano (Pd), intanto, accende il dibattito politico: “Nella discussione in commissione c’è stata convergenza sull’uso prevalente dei voucher da parte delle famiglie, al massimo si può prevedere anche per le imprese individuali o con un addetto, con l’esclusione delle imprese strutturate e della pubblica amministrazione. Fatta eccezione per l’agricoltura in occasione della raccolta stagionale da parte di pensionati e studenti, e nella Pa per iniziative caritatevoli e manifestazioni di volontariato”.
Maurizio Sacconi (Ap), a sua volta, risponde: “Ministro e commissione Lavoro della Camera sembrano così angosciati dall’ipotesi referendaria da cancellare di fatto l’uso dei voucher senza nemmeno ritornare alla legge Biagi per i contratti di lavoro intermittente. Mi opporrò a questa deriva opportunistica nella seconda lettura del Senato. La proposta alternativa è molto semplice: liberare i contratti di lavoro intermittente, consolidare la tracciabilità dei voucher, limitarne l’uso entro un tetto più contenuto tra datore di lavoro e lo stesso lavoratore, proibirne l’impiego nell’edilizia”. Per Arturo Maresca, ordinario di diritto del Lavoro all’Università «La Sapienza» di Roma, I voucher e l’occasionalità costituirebbe un passo indietro: “Si reinserirebbero formule generiche e ambigue rimesse all’incerta applicazione della giurisprudenza”