Virginia Raggi rinviata a giudizio? Il 9 gennaio decide il Gup
Dopo la dignitosa sconfitta in Sicilia, il Movimento Cinque Stelle continua il suo percorso di avvicinamento alle prossime politiche, ma, come spesso successo nell’ultimo anno e mezzo, arrivano da Roma le grane principali: infatti, è stato deciso che Virginia Raggi comparirà il 9 gennaio davanti al Gup che dovrà decidere se rinviarla a giudizio per l’accusa di falso nell’ambito della vicenda legata alla nomina di Renato Marra a capo dipartimento Turismo del Campidoglio.
Rito abbreviato per la Raggi
In queste ore si sono rincorse numerose voci relative alla possibilità che Virginia Raggi scelga il rito abbreviato che porterebbe a una significativa riduzione di pena in caso di condanna, ma lo studio legale che rappresenta la prima cittadina romana ha negato fortemente tale ipotesi.
La scelta del rito abbreviato per la Raggi avrebbe due principali vantaggi: evitare una condanna superiore ai due anni che farebbe scattare la legge Severino e non finire sotto processo proprio in concomitanza della campagna elettorale per le prossime elezioni politiche, cosa che potrebbe creare qualche imbarazzo al suo Movimento. Staremo a vedere le scelte difensive di Virginia Raggi, ma al momento, stando a quanto dichiarato dal suo entourage, sarebbero poche le possibilità di una richiesta di rito abbreviato.
Le accuse alla Raggi
Come detto, l’accusa di falso nei confronti di Virginia Raggi è relativa alla nomina di Marra come capo del dipartimento Turismo del Comune di Roma, nomina poi ritirata. In sostanza la Raggi è accusata di aver mentito all’Anac quando aveva affermato di essere a conoscenza del rapporto di parentela tra Raffaele, allora direttore del Personale, e Renato Marra e che il primo non ha influito in alcun sulla nomina del secondo.
Ricordiamo che a fine settembre, contestualmente alla richiesta di rinvio a giudizio per falso, cadde anche l’accusa di abuso d’ufficio per la sindaca Raggi.