Venezuela News: sanzioni UE prorogate di un anno
L'Unione Europea ha deciso di prorogare le sanzioni accordate al Venezuela in seguito alla crisi che il Paese sudamericano vive.
Il Consiglio UE ha deciso stamattina di prorogare fino al 14 novembre 2020 le sanzioni nei confronti del Venezuela, tali sanzioni erano state varate per spingere il Paese verso una soluzione pacifica e democratica della crisi ma la situazione non sembra essere migliorata.
L’attenzione mediatica nei confronti del Sud America negli ultimi tempi si è spostata dal Venezuela a Cile ma l’Unione Europea non sembra essersi dimenticata della crisi che oramai da mesi riguarda Caracas. Questa mattina il Consiglio ha deciso di prorogare per un altro anno, fino al 14 novembre del 2020, le sanzioni inflitte al Venezuela accusato di essere uno Stato non più di diritto. Scopriamo insieme in cosa consistono queste sanzioni e qual è al momento la situazione nel Paese.
Le sanzioni al Venezuela
Le sanzioni UE nei confronti del Venezuela sono sostanzialmente di due tipologie: un embargo riguardante come per esempio le armi o altre attrezzature che potrebbero essere utilizzate a scopi repressivi dal Governo e il divieto di viaggio e il congelamento di beni nel nostro continente nei confronti di 25 funzionari pubblici venezuelani accusati di violare i diritti umani. Queste sanzioni avrebbero lo scopo di scoraggiare atti di repressione violenta e favorire una soluzione pacifica tra le due fazioni in lotta ma al momento sembra che ciò non sia accaduto.
La situazione in Venezuela
Sono oramai mesi che il Venezuela è flagellato dallo scontro tra il presidente Maduro e l’ex presidente dell’Assemblea Nazionale che a gennaio nel corso di una manifestazione di piazza si è autoproclamato presidente ad interim con tanto di giuramento. Le condizioni economiche e sociali del Paese hanno causato nel corso di questi ultimi mesi un’ondata di proteste e contestazioni nei confronti del Governo di Maduro, proteste cavalcate dall’opposizione di Guaidò che con il gesto di autoproclamarsi presidente ha accesso lo scontro nel Paese. La gran parte della comunità internazionale occidentale, seguendo anche i dettami di Washington, parteggia per Guaidò anche se ci si auspica una soluzione pacifica del conflitto.