Anche la Suprema Corte inizia a prendere posizione sul nesso causale fra vaccini e autismo. È di poche ore fa la sentenza della Corte Costituzionale che respinge la richiesta di indennizzo da parte dei genitori di un bambino autistico con patologia sviluppata in seguito alla vaccinazione per la poliomielite. Sono mesi caldi quelli per la politica italiana, soprattutto per il Ministero della Salute, impegnato a far fronte all’emergenza dei bambini non vaccinati a seguito di campagne Anti Vax che promuovono una presunta correlazione fra vaccinazioni e sindromi autistiche.
Esperti e teorie si sono sprecati in questi mesi, fino all’approvazione di leggi di emergenza con campagne di vaccinazioni gratuite fino a 18 anni e tesserino obbligatorio per l’iscrizione a scuola. Oggi è arrivata la prima sentenza che ha visto la sconfitta del fronte no vax. “Non è al momento ipotizzabile – sancisce la Corte – una correlazione tra vaccinazione e malattia” .
Vaccini e autismo, la sentenza della Cassazione
Con queste parole la sesta sezione civile della Cassazione ha dichiarato inammissibile il ricorso presentato dal tutore contro la sentenza con cui la Corte d’appello di Salerno aveva già negato l’indennizzo al minore. Nella prima causa il padre si era rivolto ai giudici sostenendo che “l’encefalopatia immunomediata ad insorgenza post vaccini e con sindrome autistica” fosse stata causata della terapia vaccinale che gli era stata somministrata. Secondo la perizia, “vi concorre un possibile ruolo di fattori genetici, mentre non sussistono ad oggi studi epidemiologici definitivi che consentano di porre in correlazione la frequenza dell’autismo con quella della vaccinazione Sabin nella popolazione”. Nel ricorso presentato dal genitore in Cassazione, non vi sono “elementi decisivi” per confutare la conclusione del consulente tecnico, spiegano i supremi giudici, e “la scienza medica” non consente allo stato di “ritenere superata la soglia della mera possibilità teorica della sussistenza di un nesso di causalità”.
Ma affrontato così questo argomento si ridurrebbe ad un mero episodio di cronaca giudiziaria. Il tema è ormai da tempo complesso e da tempo anima il dibattito, spesso cruento, tra sostenitori dei vaccini e fronte no-vax. Come fin troppo spesso accade, però, un tema di straordinaria importanza, che riguarda e influisce su tematiche quali il diritto alla salute e il diritto a rinunciare alle cure, finisce nel tritacarne quasi banalizzato da un dibattito che, ormai, fiorisce sui social più che nel mondo scientifico ed accademico.
