Trump-Xi Jinping incontro positivo sulla Corea
Il Presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha incontrato oggi a Pechino il suo omologo cinese Xi Jinping. La crisi coreana e i rapporti commerciali sino-americani sono stati al centro del vertice tra i due leader. Questi ultimi hanno dichiarato di essere molto soddisfatti per le intese raggiunte al termine del summit ed entrambi hanno sottolineato il fatto che le prime due economie del mondo sono destinate a cooperare, nei prossimi anni, in maniera pacifica e armoniosa.
La questione nordcoreana
Relativamente alla minaccia nucleare nordcoreana, Trump ha esortato la Cina a esercitare maggiori pressioni su Kim Jong-un, al fine di farlo desistere dai suoi propositi bellicosi. In particolare, il Presidente americano ha ricordato all’opinione pubblica mondiale che Pyongyang dipende quasi interamente dagli aiuti finanziari cinesi e ha ribadito la necessità che Pechino e Mosca riducano il loro sostegno economico al regime nordcoreano.
Trump ha evidenziato l’importanza del ruolo di Xi Jinping e Vladimir Putin nell’impedire che la Corea del Nord prosegua nella sua corsa agli armamenti nucleari. Egli ha poi confermato la sua intenzione di sedersi a un tavolo negoziale con Kim Jong-un, anche se, poco dopo l’intervento di Trump, il Segretario di Stato americano Rex Tillerson ha affermato che l’opzione militare non è stata ancora definitivamente esclusa.
Accordo commerciale tra USA e Cina
Sul fronte commerciale, i due Presidenti hanno concluso un accordo inteso a creare un interscambio di 250 miliardi di dollari. Ad aggiudicarsi le commesse cinesi più consistenti saranno grandi gruppi statunitensi come Boeing e General Electric. Xi Jinping ha dichiarato che la Cina diventerà un mercato estremamente accogliente per le imprese di tutto il mondo, mentre il leader americano ha elogiato il suo omologo per le importanti riforme economiche varate negli ultimi anni. Trump ha poi criticato i Presidenti cinesi del passato, colpevoli di avere danneggiato l’economia USA con costanti surplus commerciali. Nonostante il considerevole volume di affari previsto, diverse aziende statunitensi hanno sollecitato un maggiore impegno del loro Presidente nel convincere le autorità di Pechino a eliminare i principali ostacoli agli investimenti stranieri nel Paese asiatico: burocrazia invasiva, protezionismo, corruzione.