Trump e Merkel primo incontro ufficiale
Un primo incontro ufficiale all’insegna della (quasi) formalità e dello studio reciproco quello tenutosi Venerdi a Washington tra Donald Trump e Angela Merkel . I due leader, infatti, hanno dimostrato di possedere delle profonde distanze di visione sui vari argomenti oggetto di confronto del meeting tra i due paesi. Confermata la natura isolazionista e militarista, ma propensa agli affari, del presidente statunitense a confronto di una Merkel sicuramente più adatta alla mediazione ed all’apertura rispetto al collega americano. Eloquente l’affermazione della cancelliera tedesca: “E meglio parlarsi l’uno con l’altro piuttosto che parlare l’uno dell’altro”.
Dibattito tra Trump e Merkel
Chiudersi in casa non sempre è la soluzione migliore per risolvere i problemi ma un paio di oceani ed un muro al confine messicano rendono di certo più semplice scegliere questa soluzione, segnando così la netta distanza del Nord America dal mondo europeo e non solo. Tutto risulta evidente da quanto affermato dai due leaders in conferenza stampa. Ne fanno le spese gli immigrati; indigeribili perchè identificati ed etichettati come portatori del terrorismo islamista verso cui i due paesi devono lavorare insieme ed il cui status viene categorizzato come questione economica. Lampante la dichiarazione di Trump:“L’immigrazione è un privilegio, non un diritto e la sicurezza dei nostri cittadini viene prima di tutto”. Di tutt’altra ottica le affermazioni della cancelliera tedesca, il cui Paese deve sostenere il peso di tanti migranti prodotti dalle guerre in Iraq e, soprattutto, Siria, in cui gli States assieme alla Russia sono particolarmente coinvolti, la quale chiarisce la necessità di “proteggere i nostri confini, ma allo stesso tempo guardare ai rifugiati che scappano dalle guerre e dalla povertà” .
Di certo Trump è uomo d’affari. Lo si nota per storia personale ma anche per approccio contrattuale. L’aspettativa espressa che gli Stati Uniti facciano “straordinariamente bene” nel commercio con la Germania ne è dimostrazione dialettica e pratica. A differenza di una Merkel che, più da politica, prende posizione a favore di un nuovo accordo commerciale tra Unione Europea e USA. Questo, del resto, sembra essere il nodo principale dell’incontro di stato tra i due paesi per la cui soluzione ed al cui confronto privato erano presenti, oltre alla sempre presente figlia Ivanka Trump, alcuni grandi manager delle maggiori aziende multinazionali tedesche ed americane.
La corsa agli armamenti
La corsa agli armamenti sembra ormai essere un dato di fatto anche in chiave Nato. Dato evidente dell’incontro tra i due leaders infatti è la garanzia data a Trump dalla Merkel sull’incremento delle quote per le spese militari in carico ai tedeschi per il sostegno dell’alleanza atlantica sino al raggiungimento di quota 2%. Provvedimento a cui vanno aggiunte le quote degli altri paesi aderenti al patto atlantico e quei 54 miliardi di dollari in più che l’amministrazione statunitense prevede di destinare direttamente al Pentagono.
La freddezza nell’approccio tra i due leaders, però, indica la distanza tra due Paesi ma è anche manifestazione di due destre diverse probabilmente anche sul piano del gesto istituzionale in segno di rispetto reciproco. Prova ne sia la mancata stretta di mano nella stanza ovale chiesta dalla cancelliera e negata da Trump salvo poi darla in conferenza stampa. Quasi a dire che esteticamente tutto scorre nella migliore delle maniere differentemente da ciò che accade all’interno delle camere di lavoro, dove intervengono, non solo i differenti approcci all’incarico ma anche, a parte simpatie umane, prassi consolidate nel tempo che fanno la differenza anche in termini di stile. Probabilmente è vero che, come affermato dal Presidente USA, riescono ad avere in comune solo il sospetto di intercettazioni da parte di Obama. Anche se, almeno da parte tedesca, la maggiore solidità delle relazioni avviate con la precedente amministrazione non garantisce nemmeno quello. Di certo gli effetti del gesto si sono fatti sentire e, dopo le polemiche successive ed inevitabili, il presidente USA ha specificato via Twitter: “Nonostante quello che avete sentito dalle fake news, ho avuto un ottimo incontro con la cancelliera tedesca Angela Merkel”. Se sia bastato non è chiaro, quel che è certo invece sono le immagini rilasciate del caloroso abbraccio tra l’ex presidente Obama e la cancelliera tedesca che marcano una differenza nei rapporti difficilmente colmabile con un semplice tweet.