Traffico Internazionale di Armi: 3 italiani arrestati
Il Nucleo Polizia Tributaria della Guardia di Finanza di Venezia, su indicazione della Dda di Napoli, stanno eseguendo quattro arresti per un traffico internazionale di armi con Paesi soggetti a embargo come Iran e Libia. Trai 4 arrestati ci sono anche 3 italiani.
I Di Leva erano una normalissima famiglia di San Giorgio a Cremano prima della conversione all’islam e della radicalizzazione che li ha portati a inserirsi in un traffico internazionale di armi che, tra gli altri, supportava le milizie dell’Isis in Libia. Anche il figlio della coppia risulta indagato mentre il quarto destinatario di mandato di cattura è un libico attualmente irreperibile.
Tra i coinvolti nell’operazione c’è anche Andrea Pardi, amministratore delegato della Società Italiana Elicotteri, che non è nuovo a vicende di questo genere: infatti, già in passato era stato coinvolto in una vicenda di traffico di armi e reclutamento di mercenari tra Italia e Somalia. Oltre agli arresti, l’indagine coordinata dai pm Catello Maresca e Luigi Giordano sta portando in queste ore a dieci perquisizioni, segno che il cerchio non è ancora chiuso.
L’inchiesta in questione era partita nel 2011 quando si era appurato che un appartenente alla così detta ”Mala del Brenta” aveva contattato un appartenente al clan dei Casalesi per farsi mettere in contatto con esperti di armi che avrebbero dovuto addestrare un battaglione di somali mercenari. Alla fine è risultato che all’origine di questa richiesta c’era un cittadino italiano di origini somale parente del dittatore deposto della regione somala del Puntland. Il contrasto al terrorismo internazionale passa soprattutto dal controllo dei traffici di armi che, però, rappresentano un grande bussines per molti.