“The man who killed Don Quixote” sarà presentato a Cannes: Trailer e Trama
Il regista inglese Terry Gilliam,colto da malore, ha fatto sapere tramite la sua pagina Facebook che sarà a Cannes per la presentazione del suo film, “The man who killed Don Quixote”, liberamente ispirato all’opera “Don Chisciotte de la Mancia” di Miguel de Cervantes (1605-1615).
Fino all’ultimo in dubbio, anche la presentazione stessa del suo lavoro, a causa di una controversia legale mossa dal produttore cinematografico portoghese Paulo Branco, che afferma di detenere i diritti dell’opera e ne ha chiesto l’esclusione dal Festival di Cannes. Il tribunale francese ha dato però via libera e nonostante la causa non si fermi, verrà presentato il 19 maggio fuori concorso, come film di chiusura della 71 esima edizione del Festival . Legato a difficoltà che accompagnano questo progetto ormai da due decenni, tanta attesa, davvero troppa ma Don Quixote e Gilliam saranno a Cannes. Membro dei Monty Phyton : puro British humour, dissacranti, irriverenti, comicità mai scontata : si può ridere di tutto, in tutti i modi. Regista visionario, ha portato sul grande schermo lavori come “L’esercito delle dodici scimmie” , ”Brazil”, ”Teorema Zero ”: futuri distopici, l’alienazione umana in ipotetici mondi è esattamente quella del nostro presente nelle opere di Gilliam. Realtà e sogno s’intrecciano, si confondono, ritmi serrati, morsa alla gola è il futuro che ci attende ma è anche il presente in cui viviamo già. Le interazioni umane ,la libertà individuale e mentale da raggiungere, in un’ infinita distesa di connessioni e automatismi che ci mantiene vivi e anestetizzati al contempo. Una favola ironica quella di Don Chisciotte, l’eroe che per antonomasia è associato all’illusione, alla pazzia, alla fusione tra reale e irreale, che scambia mulini per giganti, che vive nei racconti cavallereschi, che ne sogna così ostinatamente da modellare la realtà sulle sue fantasie. Ancora una volta il sogno per Gilliam: la fantasia ci proietta nell’ immaginario , un viaggio onirico che scatena l’ilarità in chi guarda e vede la pazzia. Ma come può dunque essere del tutto finzione, nella visione in cui tutto quello che proviamo è vero, nel nostro personale mondo, nella forma in cui tutto quello che percepiamo è vero per noi, in una metafora della vita che è comunque espressione del nostro modo di percepirla ,del nostro sogno. Mondi e modi interscambiabili, nell’invenzione della realtà e nella realtà del sogno.