Terremoto oggi nelle Marche di magnitudo 4.6
Una forte scossa di terremoto è stata avvertita questa mattina, intorno alle 5:11, di magnitudo 4.6 nella provincia di Macerata e nei centri appenninici dell’Umbria. L’epicentro è ancora una volta Muccia, un paesino nella provincia marchigiana, mentre l’ipocentro è a 9 km di profondità. La protezione civile e i vigili del fuoco si sono subito mossi nelle zone colpite ma per il momento non sono segnalate persone rimaste coinvolte. Lo stesso Paolo Gentiloni ha twittato subito testimoniando come la protezione civile sia al lavoro e in contatto con i sindaci delle zone colpite. ” Ancora scosse, danni, paura” ma per fortuna senza vittime.
Quattro famiglie evacuate per i danni
Quattro famiglie, tutte residenti a Pieve Torina, sono stata fatte evacuare per i danni subite alle proprie abitazioni, un tempo agibili. Crepe, cedimenti e rischi di stabilità interni rilevati da tecnici dei vigili del fuoco hanno obbligato bambini e adulti ad abbandonare le proprie case. I controlli su altri immobili sono ancora in atto e non si escludono altre evacuazioni. A confermarlo è lo stesso sindaco Gentilucci che dichiara come siano una ventina per ora, tra adulti e bambini, gli evacuati certi per rischio di cedimento.
Intanto a Muccia, epicentro della scossa, è crollato il campanile seicentesco della piccola chiesa di Santa Maria Varano. Il sindaco di Muccia, Mario Boroni, sta coordinando i vari controlli per verificare che non vi siano ulteriori danni alle abitazioni del centro cittadino. Su 950 abitanti, 550 sono state sistemate nelle Sae, 120/130 persone risiedono in case agibili e la restante è in una sistemazione autonoma o ospitati da parenti.
“Un boato significativo, un rumore forte più che l’oscillazione. Al momento non è pervenuta nessuna segnalazione, e neanche telefonate al Comune. Il rumore è stato forte e abbiamo capito che l’epicentro era da noi. Abbiamo attivato tutte le procedure ma per ora non sono segnalati danni a persone o cose. Parte della popolazione vive nei moduli abitativi e parte nelle case ricostruite. La scuola, tutta nuova e in legno, è aperta e sicura. Continueremo con le verifiche” – a parlare è anche il sindaco di Ocre, paesino in provincia de L’Aquila, Fausto Fracassi. Solo un boato dunque, tanta paura, ma nessun danno per il momento.
Scuole chiuse e linee ferroviarie interrotte
Per sicurezza le scuole in tutta la provincia di Macerata sono state chiuse per consentire i controlli utili a verificarne la corretta agibilità e messa in sicurezza. La linea ferroviaria Trenitalia Civitanova Marche -Macerata è al momento sospesa a scopo precauzionale al fine di consentire un controllo specifico sulla tenuta dei binari. Per le 10 è prevista la riattivazione della rete ferroviaria se non verranno segnalati ulteriori problemi.
La conseguenza del 2016
Oltre 20 scosse si sono registrate nelle successive ore la forte scossa di questa mattina. Secondo l’istituto nazionale di vulcanologia e geofisica sono state registrate scosse di magnitudo 3.5 e 2.6, molto alte nella scala Richter, ma anche sciami con magnitudo che non raggiungeva 1.0.
L’Invg sostiene anche che queste scosse siano legate al forte sisma che colpì duramente le Marche e l’Umbria nell’estate del 2016 ed è una sequenza destinata a proseguire nel tempo. “È normale che una sequenza che ha mobilitato un volume così grande duri a lungo. Per una sequenza che ha mobilizzato un volume più piccolo, come quella legata al terremoto de L’Aquila del 2009, sono stati necessari tre anni per tornare a un’attività con valori confrontabili a quelli precedenti all’evento. È quindi possibile che la sequenza che si è attivata nell’agosto 2016 duri ancora non meno di un anno“. Spiega così Carlo Doglioni, direttore dell’Invg, la scossa verificatasi questa mattina presto, ma spiega anche come sia stata ben “500 volte inferiore a quello di magnitudo 6,5 del 30 ottobre 2016“.
“Grande paura e insicurezza tra le persone. È uno stillicidio contino, che ci sta snervando e che non si ferma: le scosse si ripetono da svariati giorni, anche con un’escalation nell’intensità” – racconta sempre il sindaco di Muccia, a testimonianza di una popolazione che vive nel terrore costante e nell’incertezza che un domani la terra possa distruggere ciò che hanno costruito con una vita di sacrifici.