Sulla mia pelle: Trailer e Trama del film su Stefano Cucchi (Video)
Applausi e lacrime alla 75° Mostra internazionale d’arte cinematografica di Venezia, al termine della proiezione di ‘Sulla mia pelle’, film diretto da Alessio Cremonini, selezionato per l’apertura della sezione «Orizzonti», che racconta gli ultimi sette giorni di vita di Stefano Cucchi, interpretato da Alessandro Borghi. Nel cast, anche Jasmine Trinca nel ruolo della sorella Ilaria e Max Tortora.
Sulla mia pelle è incentrato quindi sui giorni immediatamente precedenti a quel 22 ottobre 2009 quando il giovane Stefano Cucchi, geometra di 31 anni, muore dopo sei giorni di arresto per detenzione di stupefacenti.
Dopo lunghi anni di vicende giudiziarie, fatte di decine di udienze, perizie e centinaia di testimonianze e consulenze tecniche ascoltate, il nome di Cucchi si legge ancora oggi sulle pagine dei giornali quando si parla di violenza eccessiva da parte delle forze dell’ordine o, con toni più forti, di omicidio di Stato. Lo scorso 15 maggio, il maresciallo dei carabinieri Riccardo Casamassima, principale testimone nel processo contro cinque carabinieri, tre dei quali accusati della morte del geometra romano, ha ribadito in aula le sue accuse ai colleghi.
A impersonare Stefano Cucchi, un Alessandro Borghi molto dimagrito appositamente per trasmettere la sofferenza degli ultimi giorni di Stefano quando, denutrito e malmenato nel carcere di Regina Coeli, ha infine trovato la morte. “Spero che il cinema possa essere uno strumento per fare informazione, per riflettere e per ricercare la verità. Cercheremo di far aprire gli occhi a chi ancora, per qualche motivo, non è riuscito a farlo”, ha detto l’attore.
La sua interpretazione ha già attirato le lodi del presidente della Mostra di Venezia, Alberto Barbera, che ha definito il giovane attore “capace di calarsi completamente nel ruolo e di reggere il film”.
A produrre il film è Netflix: la piattaforma di streaming globale caricherà online il film il 12 settembre, dopo l’anteprima al festival nella laguna veneziana.
Oltre a Netflix, Sulla mia pelle si potrà guardare anche al cinema.
La storia di Stefano Cucchi è probabilmente la più nota tra quelle riguardanti i presunti abusi delle forze dell’ordine in carcere, grazie alla battaglia portata avanti dalla sorella Ilaria che nella tarda serata di ieri ha postato un video sul suo profilo Facebook, aggiungendo queste parole: “Sono profondamente commossa. Provata. Guardo il cielo sperando di poter incontrare il tuo sguardo. Non vedo nulla. Solo le luci accese della sala Darsena dove è appena terminato il film sulla tua morte. Sento gli applausi della gente. Prendo l’abbraccio di Alessandro e Jasmine e poi anche quello di Max. Le 1500 persone che stipano il cinema si stringono tutte intorno, quasi tutte in lacrime. Questa è la gente intorno a noi. Qualcuno ha detto che dopo un fermo ci può scappare qualche schiaffo, qualche pugno. E se poi il fermato cade e si fa male pazienza. Niente legge contro la tortura perché lega le mani alla Polizia. Ma la Polizia non sente il bisogno di avere quelle mani libere che sarebbero sporche di sangue. Forse magari il sindacato di Tonelli la pensa diversamente ma la Polizia del comandante Gabrielli è altra cosa. Ste’ ti sei preso qualche schiaffone. Qualche pugno. Qualche calcio. Sei caduto e ti sei fatto male. Molto male. Ma ce ne dobbiamo fare una ragione io, te, mamma e papà. In fin dei conti questo qualcuno è ora il ministro dell’interno. Ora, ironia della sorte, sta facendo passerella e cene di gala a Venezia. Voglio incontrare questo famoso ministro Salvini. Pubblicamente. Guardarlo negli occhi. Senza dire nulla. Fargli abbassare quello sguardo freddo ed inespressivo. A Ste’, questo non avrà mai il coraggio. E poi lui si che fa parte della casta. Non abbiamo giustamente preso un euro da questo film ma la soddisfazione è tanta. Tu sei un atto d’accusa vivente, sì, vivente, contro quel modo di pensare ignorante e violento. Tu che di violenza sei morto. Ti abbraccio forte forte. Come hanno abbracciato me. Notte”.