Strage di Bologna: la protesta dei familiari delle vittime
Non si è fatta attendere la protesta dei familiari delle vittime della strage di Bologna proprio nel giorno in cui ricorre il 37-esimo anniversario di quella triste vicenda. Rappresentati da Paolo Bolognesi, i familiari delle vittime hanno deciso, in segno di protesta, di abbandonare l’aula del Comune dove ogni anno si tiene la cerimonia con le autorità proprio nel momento in cui il ministro Gian Luca Galletti, in rappresentanza del Governo, ha preso la parola per pronunciare il suo discorso.
Dopo le polemiche dei giorni scorsi, arriva una nuova batosta nei confronti dei magistrati bolognesi accusati di vittimismo. I familiari delle vittime hanno definito la presenza dell’esecutivo “sgradita” e dopo essere usciti dall’aula e scesi nel cortile d’onore di Palazzo d’Accursio, la residenza comunale, hanno dichiarato: “Abbiamo la dignità di arrabbiarci. Non si vogliono trovare i perché della strage. Non è una bomba messa da due pazzi: noi vogliamo la verità e dopo tante promesse mancate vediamo se almeno così si muovono le acque”.
Presente alla commemorazione anche Amato che ha dichiarato: “Pretendo rispetto, la storia è una cosa. La giustizia un’altra”. Mentre il ministro Galletti prima ha dichiarato “Oggi è il giorno del ricordo, non delle polemiche. Bisogna stare uniti per onorare la memoria” e dopo è salito in macchina senza partecipare al corteo, dichiarando: “Non partecipare al corteo? Mi dispiace da cittadino bolognese – ha aggiunto – perché sono andato tante volte. Quando è successo avevo 19 anni ed ero in piazza anche allora. Però ci siamo abituati a questa cosa del governo che non va sul palco”.