Lavoro

Stipendio con Cassa Integrazione: a quanto ammonta l’importo in busta paga?

In questi giorni non si parla d’altro che di Cassa Integrazione e di ammortizzatori sociali: il decreto Cura Italia ha esteso la misura anche alle piccole imprese

Considerata la gravità del momento e soprattutto i rischi cui vanno incontro le imprese, è possibile prevedere che molti decideranno di accedere agli ammortizzatori sociali e, tra questi, molti ricorreranno alla cassa integrazione nelle sue varie declinazioni. Che sia cassa integrazione o cassa integrazione in deroga, il primo effetto sarà sull’importo dello stipendio in busta paga. È in fondo questo ad interessare maggiormente ai lavoratori che, in breve, dovranno fare i conti con una sensibile riduzione dello stipendio mensile.

Lo stipendio, con la cassa integrazione, si riduce (e la riduzione non è certo contenuta). Lo strumento della CIG in deroga è stato esteso anche alle piccole imprese dal Decreto Cura Italia per evitare che le aziende possano andare in crisi e bruciare liquidità, quella liquidità che sarà sicuramente determinante quando l’emergenza sarà conclusa e sarà necessario far ripartire l’attività aziendale.

I primi studi sono stati condotti su quegli stipendi che rappresentano la maggioranza degli impiegati e degli operai italiani. Normalmente la perdita netta in busta paga per un impiegato con uno stipendio prossimo ai 1.300 € non sarà comunque inferiore al 20% della retribuzione mensile. La cassa integrazione garantisce al lavoratore un’indennità pari all’80% della retribuzione.

Stipendio e Cassa Integrazione, quanto si prende in busta paga?

La perdita media che un dipendente dovrà attendersi, stando ai primi studi condotti dalla UIL, sarà pari a 376 euro netti. Su uno stipendio mensile di 1316 € (pari a 21714 € annui) un impiegato o un operaio dovrebbe percepire un compenso vicino ai 940 € mensili.

Insomma, la riduzione dello stipendio per effetto della cassa integrazione potrebbe impattare in maniera decisiva sulle nostre vite riducendo di fatto la capacità di spesa degli italiani (o almeno di una grande fetta degli italiani) del 20%. E gli effetti sull’economia saranno tutt’altro che marginali.

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