Spotify Premium: account pirata bloccati
Ammettiamolo, ormai il mondo della musica gira intorno ai brani digitali, perché dal loro ascolto e download derivano il successo e gli introiti di artisti, case discografiche, produttori e così via.
Apple Music, Deezer, Google Play Music, iTunes Radio, Napster, Rdio, Spotify e Tidal sono solo alcune delle app che offrono ai loro utenti la possibilità di accedere a un vasto catalogo di canzoni, sia del passato che del presente, tramite il pagamento di un abbonamento studiato secondo varie soluzioni pensate per le diverse esigenze.
Spotify craccato
Immancabilmente, si sono inseriti nel business online gli hacker, che hanno attaccato il gigante dello streaming, creando profili falsi di Spotify Premium, da usare su versioni non ufficiali della sua app violata, e improvvisandosi paladini dei furbetti e di chi non ha intenzione di spendere i suoi soldi per sentire i brani digitali.
Infatti, imbrogliare il gigante dello streaming sembra non essere una difficile impresa per i suoi clienti, a cui basta aprire un account pirata dopo che hanno scaricato Spotify craccato su un dispositivo Android.
Ciò ha dimostrato che hackerare le app è una realtà a portata di mano, anzi, di tap, e che probabilmente lo sarà per un po’, costituendo un pericolo effettivo per il gigante dello streaming.
Guerra ai profili pirata
Recentemente, Spotify ha iniziato una campagna di controlli serrati sulla sua app e ha scoperto che ha più account free che utenti paganti e che ci sono molti profili falsi dei suoi clienti che stanno evitando le pubblicità e che stanno godendo di skip illimitati e audio superiore senza abbonamento, cioè senza spendere i loro soldi per ascoltare le canzoni, grazie ai privilegi che il gigante dello streaming riserva con Spotify Premium.
Quindi, Spotify ha deciso di provvedere e ha inviato milioni di e-mail ai suoi utenti, comunicandogli che ci sono “attività anomale” nella sua app e rassicurandoli sul fatto che i loro account sono al sicuro.
Contemporaneamente, il gigante dello streaming sta sospendendo o chiudendo qualsiasi profilo pirata o account sospetto. Chi vuole recuperare il suo accesso a Spotify dovrà disinstallare la versione non autorizzata della sua app e scaricare la versione ufficiale.
Invero, il gigante dello streaming ha affermato che, se “rileverà un uso ripetuto da parte di un suo cliente di una versione non autorizzata di Spotify in violazione dei suoi termini e delle sue condizioni”, la sua app craccata potrebbe essere bloccata.
Secondo quanto testimonia Torrent Freak, per il momento il gigante dello streaming sta disabilitando le sue versioni non ufficiali soltanto a pochi dei suoi utenti, costringendoli a pagare un abbonamento, mentre per gli altri è ancora possibile usufruire di Spotify Premium gratuitamente.