Sparatoria in Questura a Trieste: chi sono gli aggressori?
Sarebbero state due persone arrestate per il furto di uno scooter gli autori della sparatoria in Questura a Trieste in cui sono morti due agenti.
Una violenta sparatoria si è tenuta nella Questura di Trieste dove due persone hanno sottratto un’arma agli agenti e hanno sparato contro tre poliziotti uccidendone due. L’aggressore, stando a quanto si apprende in questi momenti, sarebbe un domenicano di nome Stephan Meran che era stato arrestato per il furto di uno scooter poco prima.
Secondo le prime ricostruzioni Meran era stato condotto in Questura poco prima insieme al fratello Carlysle che aveva allertato la Polizia. Una volta entrati nell’edificio uno dei due ragazzi avrebbe rubato l’arma a uno degli agenti ed avrebbe aperto il fuoco contro gli stessi. Carlysle prova a mettersi in salvo nei sotterranei della Questura mentre il fratello prova a fuggire ma viene fermato da altri poliziotti che lo feriscono e lo arrestano.
Chi sono gli aggressori di Trieste?
L’assassino dei due agenti nella Questura di Trieste. come detto, sarebbe Alejandro Augusto Stephan Meran, un ragazzo domenicano di 29 anni che era stato fermato poco prima dai due agenti uccisi nella sparatoria. Secondo le ricostruzioni Meran aveva rubato uno scooter ma, spaventato e pentito del gesto commesso, aveva rivelato tutto al fratello che aveva chiamato la Polizia per denunciare il fatto. Due volanti avevano raggiunto i due e li avevano portati in Questura dove si sono svolti i fatti che vi abbiamo riferito. Carlysle, il fratello dell’assassino, è adesso sotto interrogatorio da parte degli inquirenti che stanno indagando su quanto accaduto.
Secondo quanto si apprende, Stephan Meran sarebbe un soggetto afflitto da disturbi psichici e avrebbe invocato l’aiuto del fratello mentre attendeva l’ambulanza dopo essere stato fermato dagli agenti, fratello fuggito per paura nei sotterranei degli edifici. Ancora tanti sono i punti oscuri da chiarire in questa tragica vicenda di cui sono vittime due poveri poliziotti che avevano da poco eseguito un’operazione all’apparenza molto semplice e di routine.