Sparatoria Orlando, 5 morti: esclusa la pista terroristica
Orlando, Florida. 8:00 del mattino, ora locale: la città che si sveglia, un nuovo giorno che comincia. E la routine che dovrebbe scorrere normale e che invece viene interrotta da una sparatoria. A compierla un uomo che ha aperto il fuoco in un’azienda; uccise 5 persone, quattro uomini e una donna, 7 invece i sopravvissuti. E’ stata la Polizia a diffondere il bilancio di quello che è ora classificato come”tragico incidente”; esclusa definitivamente l’ipotesi terroristica rimbalzata su diverse testate giornalistiche statunitensi ed internazionali in quest’ultima ora.
Sparatoria a Orlando: le prime ipotesi sul caso
Confermato in seguito quanto riportato da media locali, come l’Orlando Sentinel che l’aggressore fosse un dipendente frustrato e arrabbiato. Shelley Adams ha dichiarato che sua sorella, Sheila McIntyre, dipendente dell’azienda, sopravvissuta alla sparatoria l’ha chiamata mentre era chiusa in bagno: “Era molto agitata. E ripeteva: il mio capo è morto, il mio capo è morto“.
Cosa si sa sul Killer
Stando alle prime informazioni trapelate si tratta di un 45-enne, ex dipendente dell’azienda e licenziato lo scorso aprile. Armato di una pistola e un coltello, dopo la sparatoria si è tolto la vita. L’identità non è stata rivelata benché lo sceriffo di Orange County abbia asserito che l’uomo si fosse già reso protagonista nel giugno del 2014 di un pestaggio ai danni di un altro impiegato all’interno dell’azienda, per il quale non fu denunciato.
Il bilancio delle vittime della sparatoria
Vittima del pestaggio risulta essere una delle cinque persone uccise oggi. E’ stato precisato dallo sceriffo che non sia stato utilizzato il coltello per tutta la durata della sparatoria. Inoltre, l’ignoto 45enne non risultava affiliato a organizzazioni terroristiche o sovversive; sue uniche “macchie “nella fedina penale, possesso di marijuana e guida in stato di ebbrezza.