Siti Web, il “Mobile Friendly” Influenza il Posizionamento su Google
Fino a qualche settimana fa erano delle semplici ipotesi. Ora invece è ufficiale. L’ottimizzazione dei siti web per dispositivi di ultima generazione, definiti “mobile friendly“, potrà influenzare il posizionamento su Google dei siti stessi. E’ stato direttamente il principe dei motori di ricerca ad annunciarlo in pompa magna.
Una novità che rischia di cogliere impreparati le grandi aziende ed i “big players” che operano online, mentre gli addetti ai lavori (web designer, art, webmaster, etc.) cercano di correre ai ripari “in extremis”, lanciando le versioni responsive dei propri siti. Chi mastica un pò di SEO (“search engine optimization”) sa benissimo che bisogna fare in fretta per non restare indietro e, soprattutto, per non essere “puniti” da Google con una penalizzazione. Che significherebbe perdere importanti posizionamenti tra i risultati dei motori di ricerca e, di fatto, compromettere il lavoro svolto in precedenza, i ranking acquisiti nel tempo, il traffico organico, etc..
Gli altri search engines, da Yahoo a Bing, non sono finora pronunciati sull’argomento, ma è facile prevedere che decideranno di seguire a ruota il loro principale competitor che, come al solito, si muove in largo anticipo rispetto agli altri motori di ricerca, anticipando i trends e cambiando le abitudini di chi lavora nel settore.
In Italia il problema dei siti non ottimizzati per dispositivi mobile è probabilmente ancora più consistente rispetto agli altri Paesi. Chi naviga sul web utilizzando smartphone o tablet sa benissimo di come molti portali italiani siano indietro, rimasti ancorati alle logiche dello scorso decennio. Persino importanti siti d’informazione, con prestigiose redazioni alle spalle, una storia da difendere e finanziamenti pubblici da utilizzare, non si sono ancora dati una mossa, continuando a proporre layout non ottimizzati ai propri lettori.
Google, persino in ritardo rispetto al boom fatto registrare dalla diffusione di smartphone e tablet, ha così deciso di intervenire su scala globale. E tra qualche settimana potrebbero esserci i primi scossoni tra i risultati del principale motore di ricerca. Siete pronti a questa nuova rivoluzione?