Sfregio sulla lapide in ricordo della strage di via Fani
È stata una pattuglia della stazione dei carabinieri di Monte Mario a scoprire questa mattina la scritta sulla lapide dedicata alle vittime della strage di via Fani.
Con della vernice rossa sono state vergate due lettere, B.R., un esplicito riferimento agli autori della strage della scorta e del rapimento di Aldo Moro.
Il monumento era stato inaugurato il 16 marzo scorso, in occasione dell’anniversario della strage, alla presenza del presidente della Repubblica Sergio Mattarella, del Presidente del Senato Pietro Grasso, della Presidente della Camera Laura Boldrini e di altri rappresentanti delle istituzioni.
I carabinieri del nucleo investigativo di Roma hanno cominciato le indagini e accertamenti scientifici sono in corso sulla vernice rossa utilizzata per imbrattare la lapide. Si stanno cercano anche eventuali testimonianze e registrazioni di telecamere che possano fornire agli inquirenti ulteriori elementi.
Già un mese fa il basamento del monumento era stato imbrattato con la scritta “A morte le guardie”, ai lati una svastica e una runa. La lapide era stata rimossa momentaneamente per lavori di restauro e reinserita sul basamento in occasione dei 40 anni dalla strage.
Alcuni esponenti delle istituzioni hanno commentato l’accaduto.
“L’oltraggio alla memoria di Aldo Moro e degli uomini della sua scorta è un gesto infame che offende tutta la nostra comunità” scrive su Twitter il reggente del Pd Maurizio Martina.
Sullo stesso social network sono intervenuti anche il presidente della Regione Lazio, Luca Zingaretti, e il sindaco di Roma, Virginia Raggi. “La scritta sulla lapide in via Fani in Memoria di Aldo Moro e degli agenti della sua scorta è un gesto vile e vergognoso. Disgustoso. Solidarietà alle famiglie delle vittime, nessun passo indietro di fronte alla violenza” ha commentato il primo, mentre la Raggi scrive: “Ancora un oltraggio alle vittime di Via Fani. La scritta Br sul nuovo monumento inaugurato nei giorni scorsi nel quarantennale della strage è un insulto a tutti i romani e a tutti gli italiani. Un insulto alla nostra memoria“.
Il ricordo degli agenti Oreste Leonardi, Domenico Ricci, Raffaele Iozzino, Giulio Rivera, Francesco Zizzi, uomini che servirono la patria e che persero la vita compiendo il loro dovere, è doveroso, il gesto compiuto oggi è invece incomprensibile e ingiustificabile