Istituito in Inghilterra il Ministero della Solitudine

E’ di questi giorni la nomina in Inghilterra del sottosegretario al Ministero della Solitudine Tracey Crouch, che la vedrà, a breve, ricoprire questo gap sociale, voluto dal governo di Theresa May. Ma nonostante il Regno Unito goda di questo primato, è l’Italia che vanta la popolazione più anziana e anche più sola.
La solitudine in Italia
Sembra impossibile data la nostra struttura familiare tradizionale, che stabilisce una rete strutturata di affetti. Ma secondo l’Istat il 13% dei giovani intorno ai 16 anni, non ha nessuno con cui parlare dei propri problemi, il doppio della media europea. Ed è sempre l’Istat, a chiedere ai nostri connazionali, di dare un voto alla propria vita, e in media non si arriva al 7; punteggio che scende, se alla domanda rispondono le persone anziane.
La solitudine cresce con l’età, con la perdita dei punti di riferimento, e degli amici di una vita. Le donne sono in assoluto fra le più sole, proprio in virtù della loro longevità. A lenire la solitudine talvolta compaiono i vicini di casa, dove, a secondo dei casi, si stringono veri e propri patti di solidarietà, per il fatto che se svaniscono i legami familiari, o si cade in povertà, il nostro stato sociale -al contrario di altri paesi europei- non è in grado di assolvere o compensare i “vuoti” di assistenza sociale o economica, rendendoci psicologicamente più deboli ed emarginati.
Anche la disoccupazione gioca a favore della solitudine. Venendo a mancare la vita di relazione quotidiana con i colleghi, la tendenza è quella di sentirsi inutili e soli. Il livello di istruzione può far diminuire la sensazione di solitudine o di tristezza; al di là del canonico “pezzo di carta” sembra che la #cultura sia un toccasana per la nostra vita affettiva e sociale, dove i luoghi di frequentazione pare siano essere, un vero stimolo salvifico per la nostra vita, a tutte le età.