Selvaggia Lucarelli critica Gino Sorbillo: “La bomba è l’anima del commercio”
Ancora una volta un intervento di Selvaggia Lucarelli diventa in pochissime ore oggetto di accese polemiche sul web. Questa volta oggetto del contendere è un articolo scritto dalla Lucarelli per Il Fatto Quotidiano sulla bomba esplosa a Napoli davanti alla pizzeria di Gino Sorbillo.
In questo discusso post l’opinionista ”accusa” Sorbillo di aver usato l’increscioso episodio per trarne un guadagno in termini di visibilità: infatti, per la Lucarelli l’eccessiva esposizione mediatica, rispetto alla quale il noto pizzaiolo non si è tirato indietro, sarebbe servita solo a personalizzare la questione e a fornire, inoltre, una buona passerella al ministro Salvini.
Insomma, l’attentato al locale napoletano di Sorbillo sarebbe stato utilizzato solo a fini commerciali e non come utile occasione per accendere finalmente i riflettori sulla piaga del racket in modo da tale da combatterlo. Ovviamente in quanto scritto dalla Lucarelli non manca la condanna all’attentato, ma a essere messa in discussione è la gestione mediatica dell’episodio messa in atto nei giorni successivi dal pizzaiolo.
Non sono mancate ovviamente le polemiche su questo intervento della Lucarelli che per qualcuno sarebbe irrispettoso nei confronti di un imprenditore vittima di un grave atto intimidatorio. In questi giorni le manifestazioni di solidarietà sono arrivate da ogni dove e per questo quella di Selvaggia Lucarelli potrebbe essere vista come una voce fuori da coro ma, allo stesso tempo, potrebbe essere interessante fare un passo avanti rispetto alla vicenda personale di un singolo ben in vista per ampliare il punto di vista sulla vicenda e andare oltre alle estemporanee dichiarazioni di solidarietà per cercare finalmente una soluzione per tutti al problema. A prescindere dalle opinioni e dalle polemiche del web, in quanto scritto dalla Lucarelli è comunque possibile estrarre un punto di partenza per nuove riflessioni sul tema della comunicazione legata alla legalità che troppo spesso resta un fenomeno simbolico e con poche implicazioni reali.