Scuola senza fondamenta a Sperlonga: arrestati 2 imprenditori
Una nuova ala della scuola, costruita senza fondamenta, per risparmiare sui costi. È questa la motivazione che ha portato all’arresto di 2 imprenditori di Formia, richiesto dal sostituto procuratore Valerio De Luca, finiti in manette nell’ambito di un’indagine costola dell’inchiesta Tiberio. Nell’ambito della stessa indagine, a gennaio 2017, erano state arrestate 10 persone, tra cui il sindaco di Sperlonga, Armando Cusani, oggi in libertà e tornato a ricoprire la carica di primo cittadino.
I due sono accusati di corruzione, turbata libertà degli incanti, frode in pubbliche forniture e truffa.
Scuola senza fondamenta: 900mila euro di fondi europei
Pietro e Francesco Ruggeri, della ditta Dr costruzioni, avevano ottenuto l’appalto per la realizzazione di una nuova ala del plesso scolastico Alfredo Aspri di Sperlonga e per l’ampliamento della palestra del Liceo Enrico Fermi di Gaeta. Il tramite dei 2 imprenditori era Isidoro Masi, ex responsabile dell’ufficio tecnico del Comune di Sperlonga ed ex funzionario della Provincia nel settore della scuola, già arrestato nell’inchiesta Tiberio del 2017.
I due avrebbero ottenuto l’appalto per l’ampliamento, la messa a norma e l’adeguamento della scuola “Aspri”, del valore di circa 900mila euro, frutto di fondi europei, promettendo mazzette a Masi, che all’epoca dei fatti era anche architetto presso il settore politiche della scuola, fabbricati ed energia dell’amministrazione provinciale di Latina.
“Dovevano realizzare fondamenta di un metro e mezzo – ha spiegato il colonnello Gabriele Vitagliano – e si sono invece limitati a scavare qualche buca per poi adagiare la scuola direttamente sul terreno, come si faceva nel 1800″.
Inoltre, sempre da quanto emerso dalle indagini dei carabinieri, il solaio sarebbe stato realizzato di 12 centimetri invece dei regolamentari 22. Tutto questo per rientrare nei costi previsti nell’offerta. Per vincere gli appalti, infatti, sembra che le offerte presentate fossero molto più basse delle ditte concorrenti.
Oltre ai due arrestati, indagati cinque tecnici, tra cui Masi.