Scontri Venezuela per la Costituente: 13 morti
È salito a tredici il bilancio dei morti nelle ultime 24 ore in Venezuela a seguito degli scontri tra le Forze dell’Ordine e i manifestanti delle opposizioni, contrari alla consultazione elettorale tenutasi domenica 30 luglio e indetta dal presidente Nicolas Maduro con lo scopo di eleggere un’Assemblea Costituente che riscriva la Costituzione.
Le opposizioni, ormai da mesi nelle piazze per protestare contro la deriva autoritaria di Maduro, reclamano il ritorno a uno stato di maggior democrazia nel Paese, che negli ultimi tempi si è ritrovato ad affrontare una delle crisi economiche più gravi che il Venezuela abbia mai sofferto. Gli scontri, che proseguono ormai da mesi nelle strade di Caracas e delle città più importanti, hanno lasciato sul terreno oltre 110 morti e non accennano a diminuire.
Consultazione elettorale in Venezuela: i dati sull’affluenza
Nonostante gli incidenti la consultazione si è svolta regolarmente. Il dato sull’affluenza alle urne (fondamentale per capire il tasso di popolazione effettivamente ancora fedele al Presidente) risulta essere particolarmente controverso: mentre le fonti presidenziali parlano di un’affluenza del 41,5%, le opposizioni sostengono che il tasso di astensione abbia toccato l’87%, sottolineando il disappunto dei cittadini rispetto alla volontà di Maduro di dare una pericolosa svolta autocratica al Venezuela.
Si attende, pertanto, la reazione dei paesi dell’area centro-sudamericana. Molti stati vicini, tra cui Messico e Colombia, hanno già comunicato di non accettare l’esito della consultazione elettorale, mentre gli Stati Uniti sarebbero pronti ratificare una serie di sanzioni atte a colpire le esportazioni di petrolio, unica importante fonte di introiti per il Venezuela e per lo stesso Maduro.