Scandalo Vaticano: indagine su irregolarità finanziarie nella Segreteria di Stato
Cinque dirigenti della Segreteria di Stato del Vaticano sono stati sospesi per presunte irregolarità finanziarie.
Il Vaticano è di nuovo finito al centro delle cronache per uno scandalo finanziario per cui sono stati sospesi cautelativamente cinque dirigenti tra Segreteria di Stato e Aif, Autorità di informazione finanziaria. Le indagini hanno messo in rilievo delle presunte irregolarità finanziarie relative alla gestione di alcuni investimenti immobiliari effettuati nell’ambito della Segreteria di Stato vaticana che, tra l’altro, gestisce anche i fondi derivanti dal così detto Obolo di San Pietro, vale a dire le donazioni effettuate dai credenti di tutto il mondo per le missioni all’estero ma, soprattutto, la gestione della macchina che sottosta a tutte le attività del Vaticano.
Nuovo scandalo in Vaticano
Come anticipato, ancora una volta è la gestione finanziaria dei beni della Chiesa a finire sotto i riflettori e a procurare un certo imbarazzo nei vertici vaticani. Le persone coinvolte in questa indagine su presunte irregolarità finanziarie nella Segreteria di Stato vaticana sono Fabrizio Tirabassi, responsabile degli investimenti finanziari della Segreteria di Stato, Vincenzo Mauriello, altro dirigente di spicco, Cateriana Sansone, addetta all’amministrazione, monsignor Carlino, capo dell’Ufficio Informazione e Documentazione e Tommaso Di Ruzza, direttore dell’Aif.
Come detto, al centro dell’indagine ci sarebbero degli investimenti immobiliari non troppo trasparenti ma, lo ricordiamo, per il momento nei confronti delle persone sopracitate è stata emesso solo un provvedimento di sospensione cautelativa dal servizio e delle limitazioni nei movimenti all’interno del Vaticano. Nell’ambito di questa indagine sono stati sequestrati pc e documenti che sono al vaglio delle autorità per ricostruire i movimenti finanziari oggetto dello scandalo. Non c’è pace quindi per il Vaticano che, nonostante i tentativi di Papa Francesco di mettere un freno a comportamenti che negli anni avevano non poco danneggiato l’immagine della Chiesa, continua a dover fare i conti con l’eccessiva concentrazione di potere e ricchezza in un ambiente tanto ristretto come quello appunto dei vertici delle istituzioni cattoliche.