Sarahah copia le rubriche dagli smartphone
Sarahah è l’applicazione del momento. Questa nuova app sta spopolando fra i giovani perché consentirebbe, almeno in linea teorica di inviare messaggiin forma anonima, permettendo alle persone di essere “sincere. Queta almeno è l’idea di Sarahah che però sembra essere smentita nei fatti. Secondo la rivista The Intercept, infatti, l’app invierebbe ai propri server i contatti e gli indirizzi in rubrica dei dispositivi sui quali è installata. Non proprio anonima dunque, considerando che l’app è stata utilizzata dagli utenti proprio con l’intento di non poter essere in alcun modo rintracciati.
Sarahah prenderebe i dati sia da Ios che da Android
Sia su Ios che su Android, Sarahah carica continuamente i dati personali dell’utente, spesso chiederebbe anche il permesso, ma non sempre. Gli analisti che hanno scoperto tal funzione confermano il caricamento eseguito dall’app di numeri e indirizzi ma non cosa accada con questi dati una volta trasferiti sui server dell’azienda.
Ovviamente la cosa non è passata inosservata per un app che ha fatto del presunto anonimato dei suoi utenti la sua più grande forza. A questo punto a difendersi è stato il creatore dell’applicazione che, come ovvio, ha difeso il suo operato dichiarando che il caricamento dei dati sui server aziendali non intaccherebbe l’anonimato degli utenti.
La difesa del creatore di Sarahah
Il creatore dell’applicazione, Zain al-Abidin Tawfiq, si è difeso dalle accuse mosse dalla rivista The Intercept. Zain ha dichiarato che il caricamento dei dati serviva solo a scopo pubblicitario. In pratica i dati che vengono estrapolati servirebbero solo per pubblicizzare l’app ai propri amici.
In realtà però tale funzione non è mai stata implementata. Si attendono quindi altri chiarimenti in merito alla questione, con la domanda lecita da porsi: Esiste davvero l’anonimità promessa da Sarahah??