Il primo giorno di febbraio, la Chiesa Cattolica celebra Santa Verdiana Vergine, una delle sante più popolari in Toscana, soprattutto a Castelfiorentino, in Vallombrosa, dove nacque e morì nel 1242. Verdiana nacque nel 1182 a Castelfiorentino da una famiglia di nobili decaduti. Fu contemporanea di San Francesco d’Assisi con il quale, secondo una narrazione popolare, si incontrò nel 1221.
La giovane Verdiana, istruita e di buona famiglia, andò a lavorare per uno zio, come amministratrice, ma non sopportava di dover gestire un tale patrimonio quando molti poveri intorno a lei moriva di fame e di stenti. C’è un episodio della vita di Santa Verdiana che ne spiega la santità. Un giorno, lo zio aveva accumulato molto cibo in un magazzino per rivenderlo ad altissimo prezzo, visto che si era in epoca di carestia. Ma quando l’acquirente arrivò trovo il magazzino vuoto perché Verdiana aveva donato tutto ai bisognosi.
Santa Verdiana non era solo generosa e altruista con chi ne aveva bisogno. Era anche molto devota: una volta lasciata la casa dello zio, che non aveva gradito la mossa della nipote di donare tutto ai poveri, Verdiana decise di recarsi in pellegrinaggio a Compostella, dove si trova la tomba di San Giacomo. Una volta tornata nella natia Castelfiorentino, decise di vivere da reclusa e finire i suoi giorni in preghiera. I compaesani, che la ammiravano e le erano grati per la generosità sempre offerta, le costruirono una cella, adiacente alla chiesa di Sant’Antonio.
Una leggenda narra che al momento della morte di Verdiana le campane a Castelfiorentino suonarono improvvisamente e tutte insieme, senza che nessuno le azionasse. Santa Verdiana morì il 1° Febbraio 1242 e fu proclamata Santa da Papa Clemente VII nel 1533.
