Russia condanna l’attacco USA in Siria
Putin condanna fortemente e fermamente l’attacco occidentale in Siria. A riportale le parole del Presidente russo è l’emittente televisiva vicina al Cremlino Russia Today. Un attacco occidentale senza un mandato del Consiglio di sicurezza dell’Ono costituisce una violazione dei diritti internazionali: l’attacco, secondo il Cremlino, è un atto di aggressione contro la Siria, un Paese che sta affrontando e combattendo il terrorismo che alberga nel suo territorio.
Le difese siriane e le reazioni russe
“I sistemi di difesa aerea siriani sono entrati in funzione: una parte considerevole dei missili da crociera e dei missili aria-terra lanciati sono stati abbattuti mentre si avvicinavano agli obiettivi” – ha affermato il ministero della difesa russa che spiega anche come i missili siano stati lanciati da due navi della marina militare americana situate nel Mar Rosso, accompagnati da alcuni caccia bombardieri, sempre USA, B-1B nell’area di Al-Tanf.
“Insultare il presidente della Russia è inaccettabile e inammissibile. Gli Stati Uniti, che posseggono il più grande arsenale di armi chimiche al mondo, non hanno il diritto morale di accusare altri Paesi” – dichiara l’ambasciatore russo presso gli Stati Uniti, Anatoli Antonov, che risponde in maniera secca alle recenti dichiarazioni, post attacco, di Donald Trump.
Intanto si infittisce il giallo sul coordinamento dell’attacco congiunto di Usa, Francia e Gran Bretagna. Dal Cremlino fanno sapere di non aver ricevuto nessuna comunicazione da parte degli Occidentali, come confermato dal Capo di Stato Maggiore americano, Joseph Dunford. Quest’ultimo sostiene che Washington non avesse motivo di avvertire in anticipo i russi dell’imminente attacco, né sono stati comunicati eventuali obiettivi presi di mira, al di là degli avvertimenti generali di “deflaction”.
Nota che stride con quanto invece affermato dai francesi per bocca del Ministro della difesa, Florence Parly, la quale ha apertamente dichiarato che le autorità russe erano state informate preventivamente come da accordo con gli alleati. “Con gli alleati, abbiamo fatto in modo che i russi fossero avvertiti in anticipo” le parole del Ministro che gettano ancora più dubbi sulla regolarità dell’attacco avvenuto stanotte.
Le reazioni iraniane e le bandiere russe in Siria
Intanto la Guida Suprema iraniana ayatollah Ali Khamenei ha definito Trump, Macron e May dei pazzi criminali. “L’attacco di stamane sulla Siria è un crimine. Dichiaro fermamente che i presidenti degli Stati Uniti, di Francia e Gran Bretagna hanno commesso un grave crimine. Non otterranno alcun beneficio; proprio come non hanno fatto in Iraq, in Siria e in Afghanistan, negli ultimi anni, commettendo gli stessi atti criminali” si legge in un tweet della guida suprema sul noto social media.
A seguito degli attacchi centinaia di siriani sono scesi in piazza sventolando le bandiere della Siria e della Russia, suonando i clacson delle proprie auto, come se fossero vincitori, in segno di aperta sfida alla coalizione Occidentale. “Siamo i tuoi uomini, Bashar” hanno urlato dalla folla, come trasmesso dalle tv locali, dove civili e militari erano mescolati e uniti contro l’attacco dell’Occidente.