Rivolta in carcere in Venezuela: 68 morti
68 persone sono morte ieri sera nel carcere venezuelano di Valencia, una cittadina ad ovest di Caracas, a causa di un incendio avvenuto dopo una sommossa.
L’avviso è stato dato dai familiari dei prigionieri che si sono precipitati fuori dall’edificio subito dopo l’accaduto, reclamando di voler ricevere notizie e se tra questi ci siano donne e bambini, dato che l’incendio è avvenuto durante l’ora di visita.
Il procuratore generale Tarek Saab ha dichiarato nelle ultime ore, che sono state contate 68 vittime e che tra questi ci siano due donne. Attualmente sono stati mandati sul luogo dell’incidente quattro procuratori per investigare sulle circostanze che hanno portato alla sommossa e poi all’incendio.
I familiari che restano fuori la prigione nonostante essere stati allontanati dai poliziotti con l’uso di gas lacrimogeni, chiedono giustizia e di sapere il prima possibile cosa sia accaduto.
Sì, perché non è la prima volta che in Venezuela accadono cose di questo tipo: nel corso degli ultimi quindici anni si sono susseguite una serie di vicende analoghe, e gli scontri tra carcerieri e prigionieri non sono poi del tutto inusuali. I penitenziari venezuelani sono conosciuti per la loro pericolosità data dalla corruzione di poliziotti che forniscono droga e armi ai carcerati.
Il gruppo no –profit ‘’Window to Freedom’’, che monitora le condizioni delle prigioni in Venezuela, sostiene che lo scontro sia infatti avvenuto per via di uno sparo da parte di un prigioniero, che ha così ferito le gambe di un poliziotto. Tesi ancora non confermata, in quanto non è una tesi adiacente con l’incendio poi avvenuto.