Dopo la violenza domestica subita qualche giorno fa da una sedicenne marocchina, un’altra giovane pakistana viene costretta a subire una violenza, non fisica, ma psicologica. Infatti la giovane ventitreenne, residente in provincia di Monza, è stata riportata nel suo Paese natale con l’inganno.
Il padre, radicato al credo e alle tradizioni pakistane, aveva deciso che la ragazza lasciasse gli studi, che stava svolgendo in Italia, per sposare un uomo scelto dalla propria famiglia per lei. I documenti le sono stati sequestrati e così la studentessa non ha potuto far rientro nel nostro Paese.
Così ha deciso di scrivere una lettera al suo Istituto scolastico, nella speranza che possano aiutarla a rientrare in Italia e terminare gli studi. “Vi prego, aiutatemi, il mio futuro è in Italia, mi hanno preso tutti i documenti e mi hanno lasciata qui” – scrive nelle lettera, raccontando brevemente l’accaduto – “mio padre mi ha impedito di terminare la quarta superiore, so che una delle professoresse chiedeva che fine avessi fatto, poi mi hanno portata via“.