Il problema è noto, la soluzione non ancora tanto da spingere il MIUR ad avviare un tavolo con l‘INPS al fine di dirimere in tempi stretti e certi (magari senza troppe complicazioni proprio per i docenti) una questione che rischia di diventare davvero spinosa. La volontà sembra sia quella di garantire proprio ai docenti, tramite l’incrocio delle banche dati e lo scambio di informazioni tra MIUR e INPS, una risoluzione della vicenda.
Il problema, è evidente, spesso si pone per la “distanza” tra i sistemi informativi delle sedi territoriali del MIUR e dell’INPS. I due sistemi, al fine di garantire l’agevole ricostruzione della carriera dei docenti a fini pensionistici, dovranno necessariamente dialogare. La mole dei dati in ballo non è di poco conto, anzi. Ma uno sforzo appare necessario.
Del resto il personale docente può vantare il proprio diritto alla pensione soltanto se i dati in possesso del Ministero collimano con quelli salvati nei database INPS: in caso contrario tutto rischia di diventare molto più complicato.
Siamo ovviamente ad una fase interlocutoria il cui obiettivo principale è relativo alla ricostruzione della carriera dei docenti che, a cavallo tra gli anni 70 e 80, hanno lavorato per il MIUR in qualità di supplenti.