Riciclaggio di soldi online, questa è la nuova inchiesta sull’associazione che riciclava il denaro destinato alle imposte per il gioco d’azzardo online: derivato, infatti, da slot machine e giochi di vario genere. La procura di Roma, non ha fatto sconti ed in carcere dovrebbe finirci proprio Tulliani, il cognato del parlamentare Fini.
Per Giancarlo Tulliani, si tratta di una custodia cautelare emessa dalla procura di Roma dopo gli avvenuti accertamenti sulla presunta associazione a delinquere pronta a truffare lo stato. La presunta associazione adibita al riciclaggio di denaro è orchestrata da Francesco Corallo, il “re delle slot” detenuto da dicembre. Il provvedimento però non è stato eseguito: Tulliani, infatti, è residente a Dubai e per la magistratura italiana risulta irreperibile.
Nell’inchiesta, è coinvolto anche il parlamentare Fini. L’associazione a delinquere ben organizzata, non agiva direttamente dalla nostra penisola, riciclava infatti il denaro tra l’Europa e le Antille. I proventi del mancato pagamento delle imposte sul gioco on-line e sulle slot machine venivano poi destinati per altri investimenti, operazioni di mercato, per così dire, “pulite”. Infatti, il denaro oltre a finire alla famiglia Tulliani veniva investito in acquisizioni di beni immobiliari e vari investimenti di mercato.
La maxi operazione del 13 dicembre 2016, ha portato all’arresto di quelli, ritenuti i capi dell’associazione a delinquere per riciclaggio di denaro: Francesco Corallo, Rudolf Theodoor Anna Baetsen, Alessandro La Monica, Arturo Vespignani e Amedeo Labocetta.