Reddito di emergenza: cos’è e a chi spetta la nuova misura del Governo
Il reddito di emergenza potrebbe essere un'ulteriore misura che il Governo è pronta a mettere in campo per contrastare la crisi dovuta al Coronavirus.
Il reddito di emergenza sarà una delle prossime misure del Governo che dovrebbe garantire un aiuto anche alle categorie ancora non tutelate. Ecco a chi spetterebbe e in cosa consiste questo sussidio.
Negli ultimi giorni le immagini strazianti provenienti dalle zone più colpite dal Coronavirus si stanno alternando a quelle altrettanto dure delle tante persone rimaste senza reddito che adesso stanno iniziando a fare i conti con la fine delle risorse a propria disposizione. Nel sua conferenza stampa di ieri Giuseppe Conte ha annunciato una serie di misure per intervenire tempestivamente contro la povertà e ha anche affermato che il Governo è a lavoro per mettere a punto un reddito di emergenza.
Cos’è il reddito di emergenza?
Il reddito di emergenza sarà un sussidio destinato a lavoratori precari, disoccupati, irregolari o lavori intermittenti che non sono stati ancora raggiunti dalle precedenti misure economiche contro il Coronavirus. Non è ancora chiaro quali saranno le modalità per richiederlo ne l’importo previsto ma è probabile che la cifra si aggiri introno ai €600 finora previsti per i lavoratori autonomi la cui attività è stata fermata dalla pandemia.
A chi spetta il reddito di emergenza?
Il reddito di emergenza dovrebbe spettare a un gran numero di categorie ancora non tutelate in questa fase di crisi. Sicuramente entreranno nell’elenco dei beneficiari i lavoratori precari tra cui quelli definiti ”fast job”, vale a dire quelle persone che solitamente lavorano in ambiti che prevedono contratti estremamente brevi che non superino il mese.
Il reddito di emergenza probabilmente sarà utilizzato anche per mettere una pezza al problema dei lavoratori in nero che, come tutti gli altri, hanno perso reddito ma che al momento, ovviamente, non possono usufruire di ammortizzatori sociali come la cassa integrazione in deroga estesa dal decreto ”Cura Italia”.
Altre categorie che dovrebbero essere interessate dal reddito di emergenza dovrebbero essere colf, badanti, baby sitter e tutte quelle figure appartenenti al mondo del lavoro domestico non ancora tutelate dagli altri interventi. Il reddito di emergenza dovrebbe arrivare anche ai disoccupati ma per stabilire con certezza chi potrà beneficiare del sussidio e chi no sarà necessario attendere che il Governo metta nero su bianco i meccanismi che lo regoleranno e, soprattutto, trovi le coperture sufficienti a renderlo attivo.
Le altre misure economiche del Governo
Le altre misure economiche del Governo annunciate ieri sono, come detto, sostanzialmente due:
- Il bonus spesa per cui sono stati stanziati e girati ai Comuni 400 milioni di euro affinché siano usati per le esigenze primarie delle famiglie meno abbienti.
- L’anticipo del Fondo di Solidarietà che dovrebbe portare nelle casse dei Comuni circa 4 miliardi di euro in maniera più celere rispetto al previsto.
Intanto è previsto per aprile un nuovo pacchetto di interventi che dovranno andare a supportare quelli previsti dal ”Cura Italia” e considerati da qualcuno non sufficienti. Tra i nuovi provvedimenti ci si aspetta quanto meno una conferma del bonus una tantum di €600 per gli autonomi, bonus per cui partiranno le domande dal 1 aprile ma che già è stato considerato troppo esiguo dalle categorie interessate. Senza guardare troppo in là nel tempo, ci si attende che il prima possibile i lavoratori aventi diritto possano accedere effettivamente alla cassa integrazione in deroga prevista dal decreto ”Cura Italia”.
È inutile negarsi che sui prossimi interventi economici del Governo peserà enormemente l’esito del braccio di ferro in Europa sui Corona Bonds poiché, senza questo prezioso intervento, potrebbe essere molto più complesso per l’Italia affacciarsi sui mercati per contrarre il nuovo debito necessario a fare tutto quello che serve per tutelare la sua economia dal flagello del Covid-19.