Economia

Recessione tecnica 2019: Significato e Conseguenze

È una parola che oramai è entrata nel dibattito politico italiano da diverso tempo ma che adesso sembra essere diventata drammaticamente reale: infatti, secondo i dati Istat diffusi quest’oggi, l’Italia è in recessione tecnica poiché il PIL è calato dello 0,2% nell’ultimo trimestre e, essendo il secondo semestre consecutivo di contrazione, ciò porta il nostro Paese a essere ufficilamente in recessione tecnica.

Cos’è la recessione tecnica?

Chiunque abbia seguito dei corsi molto basilari di economia sa attribuire il significato di regressione dell’economia alla parola recessione, ma i meno esperti fanno fatica a capire il senso dell’aggettivo tecnica che si sta spesso e volentieri associando a questa spiacevole parola nelle ultime settimane.

In teoria la recessione dovrebbe essere certificata da un istituto competente ad hoc sulla base dell’incrocio di una serie di dati su parametri molto significativi per l’economia come il PIL, l’occupazione, il reddito pro capite e quant’altro. Un’analisi di questo tipo di certo fornisce informazioni molto dettagliate e strutturate sull’andamento di un’economia ma lo fa a ritmi spesso non compatibili con quelli imposti dai mercati finanziari e dagli altri attori della scena economica che, se dovessero affidarsi solo a questo tipo di valutazioni, rischierebbero di rendersi conto di una recessione solo nel momento in cui quest’ultima è quasi nella sua fase terminale. Per cercare di accelerare le operazioni sono state create tutta una serie di regole molto semplici per individuare una recessione che non sia una semplice fase di calo transitoria. Una di queste regole è quella secondo cui due trimestri consecutivi in di restrizione del PIL indicano una recessione detta appunto tecnica.

Recessione tecnica: conseguenze

Come si può evincere da quanto visto finora, l’entrare in recessione tecnica non rappresenta di certo una sentenza di condanna a morte per un’economia poiché tale definizione è frutto di una regola estremamente semplificata che non tiene conto di tanti dati molto importanti, ma, nonostante ciò, non si può girare la testa dall’altra parte senza dare importanza a questo dato. Non è difficile capire che le conseguenze di una contrazione del PIL per due trimestri non siano esattamente positive per un Paese come l’Italia che, al di là dei dibattiti dei salotti televisivi, era comunque ben lontano da una vera e propria ripartenza dopo la grande crisi del 2008.

Il Governo punta molto sugli effetti a suo dire certamente positivi delle misure messe in atto nell’ultima legge di bilancio ma questi dati non vanno di certo sottovalutati.

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Emanuele Terracciano

Nato ad Aversa (CE) il 22 agosto 1994 e laureato in Scienze della Comunicazione presso l'Università degli Studi di Salerno. Collaboro con i siti di Content Lab dal 2015 occupandomi di sport, politica e altro.
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