Recensione “The Hateful Eight” Curiosità Film Quentin Taranrino
Quentin Tarantino è un grande regista affermato in tutto il mondo grazie alle sue opere uniche, inimitabili come il cult immortale “Pulp fiction” , o “Jackie Brown”, oppure “Kill Bill”. Le produzioni dei suoi film non avvengono con una velocità impressionante, anzi, abbiamo sempre dei tempi di sviluppo che vanno molto a rilento, proprio grazie alla cura maniacale che il regista mette in tutto quello che fa, da come muovere la cinepresa fino a scrivere la parte per determinati personaggi tirandone fuori il meglio, infatti ogni attore sotto Tarantino offre performance fuori dal comune. Ma ogni volta questa sua lentezza viene sempre ricompensata, infatti nel 2016 è arrivato “The Hateful Eight” l’ottavo film di Quentin Taratntino. Dopo Django abbiamo di nuovo il tema e la location western, abbiamo di nuovo Kurt Russel, abbiamo l’immortale Samule L.Jackson, e abbiamo Tim Roth, dimentichiamo per un po i paesaggi infiniti di Django Unchained, e ritorniano alla pellicola che sarà ambientata all’interno di una locanda, un film di 3 ore girato in 4 mura? non vi convince? fate male, infatti grazie ad un gioco magistrale della regia, una prova attoriale magnifica, e dei dialoghi mostruosi il regista riesce a partorire un’altro capolavoro che non teme il confronto con i suoi cult.
Kurt Russel torna in grande forma a recitare col buon Quentin offrendo una recitazione potente, distruttiva, mangia, divora completamente il copione entrando perfettamente nei panni del “Boia” il suo faccione spacca lo schermo, ti attira, a volte ti strappa una risata, è semplicemente perfetto in qualsiasi movimento, parola, o grido che emetta. Samule L.Jackson è indubbiamente un grande attore, quasi tutti i suoi ruoli li ha recitati perfettamente a volte si supera, e a volte si stabilizza dipende che ruolo gli viene assegnato, ma se è Tarantino a scrivergli la parte questa latenza è abbattuta e Jackson si supera.Infatti in questa pellicola da il meglio di se fa paura, il suo personaggio controverso, cattivo, buono, pazzo è azzecatissimo per l’attore che balza sicuramente più in alto di tutti nella scala recitativa del film senza nulla togliere a grandi attori presenti come Tim Roth che offre una recitazione raffinata, saggia, calma…magnifica. The Heatuful Eight si pone tra i primi in classifica tra i film di Tarantino, preceduto solo da alcuni capolavori immortali come “Le Iene” e “Pulp ficiton” una potenza distruttiva che ti lascia a bocca aperta ad ogni inquadratura, ad ogni parola…tutto questo accompagnato dalle musiche del maestro Morricone che cita anche “La Cosa” di John Carpenter, fuori è ghiacciato, Kurt Russel, 4 mura, ricorda qualcosa?