Ragionier Ugo Fantozzi, il personaggio che rese celebre Paolo Villaggio
L’Italia ha perso uno dei suoi figli più nobili, l’attore Paolo Villaggio, il quale con il suo ragionier Ugo Fantozzi ha fatto un’epoca di televisione italiana, perché in fondo tutti noi siamo un po’ Fantozzi, anche se spesso non lo sappiamo.
Fantozzi fece il suo debutto nel mondo letterario nel 1971, con il primo libro a lui dedicato dal titolo “Fantozzi”; il primo film, anche il questo caso dal titolo “Fantozzi”, risale invece al 1975 sotto la regia di Luciano Salce. Fantozzi è stato uno dei personaggi più intelligenti mai creati, ma per capirlo bisogna guardare i suoi film attentamente e non limitarsi ad una visione superficiale, perché quello che in superficie poteva sembrare un perdente, in realtà era un uomo che per il bene della sua famiglia (poter lavorare e quindi poter mantenere appunto la sua famiglia), preferiva farsi umiliare, piuttosto che far vivere sua moglie e sua figlia nella miseria più nera.
Per creare il personaggio di Fantozzi, Villaggio si era ispirato ai personaggi dello scrittore portoghese Franz Kafka, personaggi che al 99% erano soggetti sfortunati ed è proprio questo uno dei motivi del grande successo del ragionier Fantozzi, perché l’essere umano, spesso, si identifica con chi è sfortunato, per cui Fantozzi ha avuto il merito di essere un personaggio consolatorio.
Fantozzi era uomo che amava profondamente la figlia, la amava anche se alcune volte la chiamava “Babbunia”, in maniera affettuosa. Amore quello tra padre e figlia che è possibile notare nella scena tratta dal film del 1975: qui Fantozzi veste i panni di padre ferito e con il suo sguardo umilia i capi, i quali avevano pesantemente offeso la sua Mariangela.
Memorabile anche la scena della partita a biliardo: il ragioniere dopo aver sopportato svariate offese da parte del suo superiore, incontra per la seconda volta, nel corso della sfida, la sguardo di sua moglie Pina, gli occhi di lei sono tristi e Ugo amandola profondamente, non può tollerare tutto ciò e decide di umiliare il suo capo, facendogli capire che era lui che lo stava facendo vincere. Scena non commovente come quella di prima, ma comunque molto significativa.
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Il ragionier Ugo Fantozzi ebbe il suo momento di massima gloria quando criticò apertamente La corazzata Potëmkin, film del 1925 diretto dal regista sovietico Sergej Michajlovič Ėjzenštejn, diventando una sorta di eroe per i colleghi. Questa la scena più famosa di tutta la cinematografia del personaggio. Grazie Paolo per averci donato un personaggio così straordinario; un vincente con la maschera da perdente.