Ragazza di Cernobyl violentata e truffata
Nel giorno in cui si celebra la Festa delle Donne, il suo intelletto e il suo animo, c’è, purtroppo, chi considera la donna, bambina in questo caso, un oggetto e nulla più. È il caso di una giovane ragazza bielorussa ospitata da una coppia di Forlì nell’ambito del progetto di accoglienza dei bambini che hanno subito le disastrose conseguenze dell’incidente di Cernobyl.
La giovane ragazza oggi ha 22 anni ma da quando aveva 10 anni trascorreva le estati con la coppia che la ospitava. Sin dagli inizi è stata costretta a subire abusi sessuali e maltrattamenti dai due che ora sono incriminati per violenza su minore. Ma non è tutto. Appena maggiorenne, nell’estate del 2014, subisce un grave incidente con la bicicletta. Le viene riconosciuta l’invalidità dell’80% e l’assicurazione risarcisce la ragazza con la somma di 2 milioni e 120 mila euro. Somma che la sfortunata giovane non vedrà mai. Questo perché la coppia se ne impossessa, gestisce la somma, decide gli spostamenti, decide la vita della giovane senza averne alcun titolo giuridico per farlo.
A scoprire questa tragica storia è stata la squadra mobile che ha svolto le indagini, coordinati dalla procura di Forlì, che hanno arrestato i coniugi. I giudici hanno formulato per quest’ultimi diversi capi d’accusa che vanno da truffa, a maltrattamenti, circonvenzione d’incapace e infine violenza sessuale. Alle 11 il procuratore rilascerà, a mezzi stampa, una breve dichiarazione sull’accaduto, ma lo sgomento e il rammarico rimane.
Una ragazza, già sfortunata nella nascita, ha dovuto affrontare una difficile infanzia, resa più difficile da chi doveva regalarle estati allegre e spensierate. Una mercificazione, un’idea di donna come oggetto, che nell’Italia del Terzo Millennio continua a persistere e a mietere vittime. In questo giorno importante sarebbe utile che tutti, uomini e donne, ci unissimo per dire il nostro no a violenze spesso ingiustificate sule donne.