Quanto durano le mascherine contro il coronavirus?
Le mascherine stanno diventando un oggetto di uso quotidiano ma quanto durano prima di doverle cambiare?
Con l’avvio della fase 2 dovremmo abituarci a uscire sempre muniti di mascherina, ma quanto tempo durano le mascherine contro il coronavirus prima di sostituirle?
Manca poco alla fatidica data del 4 maggio in cui, presumibilmente, l’Italia potrebbe tornare a una parziale normalità. La riapertura, seppur parziale, costringerà i cittadini ad indossare guanti e mascherine, i c.d. dispositivi di protezione individuale. Ma la spesa non è irrisoria e molti iniziano a chiedersi quanto durano le mascherine.
I guanti vanno sostituiti ad ogni utilizzo ma in commercio i prezzi sono ancora abbordabili. Per le mascherine, anche quelle chirurgiche, i prezzi non sono affatto irrisori, anzi. La durata di una mascherina diventa dunque elemento fondamentale nella scelta. Di seguito vedremo quanto durano le mascherine, siano esse FFP3 o chirurgiche.
Per il 4 maggio, secondo le ipotesi che stanno circolando in queste ore, potrebbero riaprire i negozi di abbigliamento e altre piccole attività che restituiranno un po’ di vita alle nostre città. Ovviamente questa fase non è del tutto priva di rischi: infatti, il ritorno a una seppur minimo livello di vita sociale potrebbe portare a un nuova brusca impennata dei contagi se non gestito nel migliore dei modi.
La chiave per una buona riuscita delle riaperture sarà sicuramente, oltre alla rigorosa organizzazione, il rispetto delle regole che i cittadini saranno in grado di garantire per limitare al minimo le possibilità di contagio. Sarà importantissimo continuare il più possibile a mantenere le distanze di sicurezza e, soprattutto, indossare la mascherina nella maniera più corretta per proteggersi dal coronavirus.
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Quanto durano le mascherine FFP3?
In linea generale le mascherine FFP3 sono monouso, ciò vuol dire che andrebbero gettate dopo un periodo di utilizzo di circa quattro ore. L’utilizzo ideale di questo tipo di dispositivo di protezione sarebbe quello di indossarlo dopo aver accuratamente lavato le mani e di non toccarlo più per tutta il ”ciclo di vita” della mascherina che, come detto, non dovrebbe superare le quattro ore. Se proprio dovesse rendersi indispensabile togliere la mascherina prima della scadenza delle quattro ore, è necessario conservarla nella bustina di plastica in cui è venduta per evitare che possa contaminarsi durante il periodo di non utilizzo
In realtà la durata delle mascherine FFP3 dipende anche dalle condizioni in cui vengono usate: infatti, ambienti umidi o con aria altamente impura potrebbero intasare più facilmente il filtro rendendo indispensabile la sostituzione della mascherina.
Vista le difficoltà nel reperire questi fondamentali DPI, nelle ultime settimane si è discusso a lungo della possibilità di igienizzare questo tipo di mascherine per riutilizzarle ma non c’è certezza che ciò funzioni e il rischio è quello di indossare un dispositivo che, oltre a non proteggere dal virus, potrebbe addirittura esserne un pericolosissimo ricettacolo.
Quanto durano le mascherine chirurgiche?
Anche le mascherine chirurgiche hanno una durata che non dovrebbe andare oltre le 4 ore di utilizzo. In questo caso la possibilità di igienizzarle e riutilizzarle è categoricamente esclusa per via del fatto che tali mascherine sono generalmente in carta o in materiali che non resisterebbero a nessun trattamento e, pertanto, si rischierebbe di danneggiarle e quindi renderle inutili nella difesa dal Coronavirus.
Le mascherine chirurgiche, pur essendo le più diffuse tra la popolazione in questo momento, non sono le più efficaci nel contrasto al contagio da Covid-19. Questo, ovviamente, non vuol dire che non servano a nulla poiché, comunque, contribuiscono a una minore diffusione delle famose goccioline che sono alla base del passaggio del virus da una persona all’altra. Anche per queste mascherine ci sono delle semplici regole di utilizzo: toccarle il meno possibile e sempre con mani perfettamente pulite e indossarle in maniera tale da coprire bene sia naso che bocca.
Le mascherine in stoffa sono riutilizzabili?
Una tipologia di mascherine in teoria riutilizzabili sono quelle in stoffa che, se igienizzate in maniera corretta e poi lasciate asciugare, potrebbero avere una vita un po’ più lunga delle FFP3 o delle chirurgiche. Questo tipo di mascherine vanno igienizzate con alcol puro o altre sostanze disinfettanti e mai lavate con acqua poiché potrebbero perdere di consistenza e quindi di capacità di protezione.
Dopo aver spruzzato la sostanza igienizzante, ovviamente, è necessario aspettare che la mascherina si asciughi prima di riutilizzarla per non rischiare di inalare il disinfettante. Dopo averle asciugate è bene non lasciarle troppo ”all’aria aperta” ma riporle in una confezione di plastica, meglio ancora se quella di acquisto, per proteggerle da sporco e microbi.
Purtroppo non c’è alcuna certezza che questo tipo di mascherina possa proteggere in maniera efficace dal contagio poiché non garantisce di certo lo stesso livello di filtraggio delle FFP3. Indossarle sicuramente rappresenta una forma di protezione alle vie respiratorie e di contenimento, seppure parziale, delle goccioline emesse, ma l’utilizzo di questo tipo di mascherina non deve in alcun modo indurre al non rispetto delle distanze di sicurezza che, al momento, rappresentano l’unica arma univocamente efficace nel contrasto alla diffusione del Coronavirus.
Dove vanno buttate le mascherine?
Le mascherine dopo l’uso vanno gettate nell’indifferenziato, possibilmente ben chiuse nel sacchetto in maniera tale da diminuire la possibilità che gli operatori ecologici vi entrino in diretto contatto. Anche il dismettere le mascherine usate richiede una certa attenzione: infatti, è importante cercare di non toccare la parte della mascherina entrata a contatto con naso e bocca e, soprattutto, non bisogna lasciarla troppo in giro.