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Quali attività restano aperte dopo il nuovo decreto sul Coronavirus?

Giuseppe Conte ha annunciato la chiusura totale di tutte le attività non indispensabile. Ecco cosa resta aperto.

Quali sono le attività che resteranno aperte dopo la nuova stretta del Governo per contenere l’emergenza Coronavirus? Ecco tutti i servizi garantiti.

Giuseppe Conte ha annunciato la chiusura su tutto il territorio nazionale di tutte le attività non indispensabili. Questo provvedimento era nell’aria già da tempo e l’intenzione della Regione Lombardia di applicarlo con un’ordinanza ha spinto il Governo a rompere gli indugi e a prendere questa difficile decisione per provare a contenere il contagio da Covid-19.

Cosa resta aperto?

Con il nuovo decreto Coronavirus resteranno aperte solo le attività legate alla fornitura di beni di prima necessità per la popolazione. Ovviamente resteranno aperti supermercati e negozi di generi alimentari che non saranno soggetti a particolari obblighi di chiusura. Ovviamente pienamente operative saranno farmacie e para farmacie. Per quanto riguarda le fabbriche resteranno in attività solo quelle legate alla filiera alimentare, all’industria farmaceutica e tutte quelle attività che, come mission principale o per riconversione dell’ultima ora, si stanno occupando di produrre mascherine e altre importantissimi strumenti per la gestione dell’emergenza sanitaria. Servizi pubblici e trasporti garantiti seppure in forma ridotta.

Saranno garantiti servizi bancari e postali anche se il consiglio è sempre quello di usufruire quanto più possibile dei servizi telematici per evitare spostamenti.

Come affermato dal premier, si tratta di un rallentamento del motore produttivo del Paese resosi necessario di fronte al dilagare dei contagi e delle morti e alle continue inottemperanze ai divieti di molti cittadini. L’ultimo bollettino ufficiale della Protezione Civile ci parla di un aumento dei morti che sfiora le 800 unità mentre il numero totale dei positivi in Italia in questo momento è di quasi 42700 persone. Ricordiamo che il decreto ”Cura Italia” prevede per le aziende in difficoltà per l’emergenza Coronavirus l’accesso alla cassa integrazione in deroga fino a nove settimane senza alcun limite di dipendenti e con una procedura più semplificata.

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Emanuele Terracciano

Nato ad Aversa (CE) il 22 agosto 1994 e laureato in Scienze della Comunicazione presso l'Università degli Studi di Salerno. Collaboro con i siti di Content Lab dal 2015 occupandomi di sport, politica e altro.
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