Il potere della musica e i suoi effetti sulla mente
L'influenza della musica ricopre un ruolo fondamentale per chiunque. È capace infatti di rievocare sensazioni universali ed imprescindibili.
Basti pensare a quei brani che contengono testi di cui non conosciamo la lingua; indipendentemente dal comprendere le parole si ha ugualmente la percezione delle emozioni che la melodia vuole trasmettere. Ma quali sono gli effetti che la musica ha sulla mente delle persone? Scopriamolo insieme.
La musica nella vita di tutti i giorni
A chi non è capitato di avere una musica in testa per ore, se non per giorni? Dal mondo della pubblicità televisiva, radiofonica, di intrattenimento come nei videogiochi o nel mondo del gioco d’azzardo con le sue slot machine. In questo ultimo settore ad esempio, la musica svolge un ruolo fondamentale, considerando la sua funzione da sottofondo mentre le persone investono i loro soldi nei giochi. In tale circostanza è stato dimostrato come composizioni musicali in chiave di DO maggiore aiutino a realizzare un ambiente sonoro più gradevole e confortante, provocando gioia e serenità.
È per questo che le più piacevoli musiche delle slot vengono realizzate proprio in chiave di Do maggiore, intrattenendo ed invogliando i giocatori a continuare a puntare. Se sei incuriosito da questo settore visita il sito web di Casino Italiani per scoprire di più.
Si direbbe che la musica giusta aumenti la memorabilità del ben 14%. A tal proposito la struttura di una campagna pubblicitaria coinvolge varie figure professionali, partendo dal cliente, all’agenzia creativa e casa discografica. Federico Giorgio Marrano, Marketing Directory Confectionary di Nestlè, alla domanda «perché la musica è così importante in una pubblicità?» ha risposto «spesso la musica è sottovalutata nel processo creativo, addirittura a volte arriva alla fine», riconoscendo come questo possa essere un errore molto importante.
Il ruolo della musica nelle pubblicità lavora molto su livello conscio ed inconscio, per questo è richiesta la massima attenzione durante tutte le fasi di sviluppo creativo. Alcune regole devono essere oltremodo rispettate, come quelle del diritto d’autore anche in questo caso. Chi lavora nel campo della discografia è spesso diviso tra due correnti, quella degli artisti che sfruttano la musica come forma d’espressione e quella del mondo del marketing e della pubblicità. Non è difficile che alcuni brani non vengano resi disponibili dagli artisti che decidono infatti di non cedere le proprie opere a tale scopo.
La ricerca condotta da BUAP
La Facoltà di Psicologia BUAP del Messico ha condotto un esperimento il cui scopo era identificare quale fosse l’effetto della musica sull’ansia. A tal proposito sono stati scelte 137 persone, di cui 31 uomini e 106 donne di età media di 20 anni. Per prima cosa è stato effettuato un test con il fine di misurare il loro stato d’ansia. Successivamente ad ogni partecipante è stato richiesto di ascoltare 5 minuti di musica Heavy Metal. Prerogativa del test era infatti quella di utilizzare dei brani musicali di generi molto forti ed incisivi, come appunto l’Heavy Metal.
I ricercatori hanno subito osservato un innalzamento del livello di nervosismo dei partecipanti, che esprimevano il loro stato d’animo mediante movimenti non regolari delle mani e dei piedi. Si è concluso quindi come melodie così eccitanti stimolassero il sistema simpatico dei partecipanti; non potendo liberare l’energia accumulata, questi incrementavano notevolmente il livello dell’ansia e dello stress.
La musica classica ed i suoi benefici
A differenza di generi musicali più forti, la musica classica costituisce uno strumento unico con le sue capacità di portare equilibrio e serenità. Questa è una caratteristica chiave di questo genere musicale, in grado di rendere la mente sana e favorendo rilassatezza e acutezza mentale.
Avete mai sentito parlare dell’Effetto Mozart? Nel 1993 i ricercatori hanno reso note le particolarità di questo effetto relativo alla musica del noto compositore austriaco. È stato stabilito come solo 10 minuti di ascolto della sua musica aiutassero le capacità di ragionamento spazio-temporali dei soggetti interessati. È anche vero che questi studi hanno generato moltissime discordanze in seguito a quanto affermato, ma una cosa è certa, ascoltare musica piacevole come quella di Mozart o il nostro Ennio Morricone, fa aumentare indubbiamente il livello di dopamina (il neurotrasmettitore complice del nostro livello di umore). Qualsiasi settore venga utilizzata la musica, comprendiamo come questa abbia da sempre un fortissimo ascendente sull’uomo, influenzandone la mente ed il corpo fin dall’alba dei tempi.