Pompei, trovato lo scheletro di un uomo in fuga
La storia non è solo quella che ci portiamo alle spalle ma delle volte torna per ricordarci che è ancora presente. E’ un pò questo quello che è accaduto a Pompei: gli scavi hanno restituito una nuova vittima dell’eruzione del 79 d.C.
Lo scheletro appartiene ad un uomo di 35 anni con una gamba malata che forse proprio per la sua disabilità si era attardato nella fuga. Avrebbe assistito direttamente alla furia bollente del Vesuvio che gli ha scagliato addosso un masso di 300 kg.
La ricostruzione – La scoperta è avvenuta nella zona dei nuovi scavi, la Regio V, all’angolo tra il Vicolo dei Balconi e il vicolo delle Nozze d’Argento.
L’archeologa racconta: “L’abbiamo ritrovata in un punto dove c’era uno slargo e forse una fontana e la terra gli era in parte collassata addosso per cui non è stato possibile ricostruirne le sembianze usando la tecnica del calco di gesso. E’ stato possibile però, fare altri calchi tutto intorno allo scheletro e questi sono serviti per capire quanto drammatici devono essere stati gli ultimi istanti di quest’uomo che si è visto arrivare addosso la nube che trascinava con sé detriti, pezzi di ferro, tronchi d’albero e pezzi di selciato.”
Secondo gli esperti, l’uomo si sarebbe attardato a causa di un’infezione alla tibia che doveva procurargli dolore e rendergli difficoltosa la fuga. Nonostante la crudeltà dell’evento, questa storia aggiungerà un tassello importante alla vicenda di Pompei.
Il ministro Dario Franceschini commenta così il fatto: “Ancora una scoperta eccezionale che farà il giro del mondo. Pompei è il simbolo di una storia di riscatto e di rinascita italiana”