Papa Francesco al Quirinale: Incontro con Mattarella e discorso
Poco dopo le 11 di stamani, il Santo Padre, Papa Francesco accompagnato da un drappello di prelati ha raggiunto in Quirinale il Presidente della Repubblica Italiana Sergio Mattarella. Al suo arrivo, Papa Francesco è stato accolto con tutti gli onori della circostanza, e dal padrone di casa il Presidente Mattarella, il quale dopo la cerimonia di accoglienza ha ospitato il pontefice nel suo studio ove è avvenuto un colloquio privato. Al termine del colloquio, i due si sono portati nel Salone dei Corazzieri, dove hanno tenuto i loro discorsi, al centro dei quali vi è stato il tema del lavoro, una politica fattibile per la famiglia, la cortese collaborazione tra stato e chiesa con l’auspicio di una positiva laicità.
Il discorso di Papa Francesco al Qurinale
Prima ancora di spostare la residenza definitiva in Vaticano, i papi, risiedevano nel palazzo sul colle del Quirinale. Partire da Paolo V Borghese, il palazzo ha visto susseguirsi come “padroni di casa” trenta papi, infatti essi risiedevano al Quirinale così da permettere di ultimare i lavori in vaticano. Oggi Papa Francesco è ritornato in quel luogo a colloquio con il Presidente della Repubblica Italiana e proprio all’Italia che il Pontefice ha rivolto il suo sguardo, soprattutto riguardo alla crisi economica e quindi lavorativa che il paese sta attraversando. Anche in questa occasione, Papa Francesco ha parlato di speranza, quella speranza che: “È radicata nella memoria grata verso i padri e i nonni, che sono anche i miei, perché le mie radici sono in questo Paese”, ha affermato Francesco, rivolgendo uno sguardo al suo passato. Bergoglio ha poi spostato il suo discorso proprio sul lavoro, possibilmente stabile, perché come ha sempre dichiarato lo stesso, il “lavoro da la dignità all’uomo” e su questa base che Francesco ha affermato: “Il lavoro stabile, insieme a una politica fattivamente impegnata in favore della famiglia, sono le condizioni dell’autentico sviluppo sostenibile e di una crescita armoniosa della società. Sono due pilastri che danno sostegno alla casa comune e che la irrobustiscono per affrontare il futuro con spirito non rassegnato e timoroso, ma creativo e fiducioso. Le nuove generazioni hanno il diritto di poter camminare verso mete importanti e alla portata del loro destino, in modo che, spinti da nobili ideali, trovino la forza e il coraggio di compiere a loro volta i sacrifici necessari per giungere al traguardo, per costruire un avvenire degno dell’uomo, nelle relazioni, nel lavoro, nella famiglia e nella società”.
Trovandosi in quel luogo a metà tra religione e laicità, il Pontefice ha ricordato il ruolo della Chiesa in Italia, in quanto radicata all’interno del paese essa è una “realtà vitale” poiché: “Ne vive le gioie e i dolori, e cerca, secondo le sue possibilità, di alleviarne le sofferenze, di rafforzare il legame sociale, di aiutare tutti a costruire il bene comune. Anche in questo, la Chiesa si ispira all’insegnamento della Costituzione pastorale Gaudium et spes del Concilio Vaticano II, che auspica la collaborazione tra comunità ecclesiale e comunità politica in quanto sono, entrambe, a servizio delle stesse persone umane. Un insegnamento che è stato consacrato, nella revisione del Concordato del 1984, nell’articolo primo dell’Accordo, dove è formulato l’impegno di Stato e Chiesa «alla reciproca collaborazione per la promozione dell’uomo e il bene del Paese”.
Il discorso del presidente Mattarella: “Occupazione e Dignità”
Anche il Presidente Mattarella, ha camminato a fianco del pontefice per quanto riguarda i temi in comune poiché, il Presidente ha nuovamente affermato e confermato il problema del lavoro e lo sforzo per darne a chi non ne ha e restituirgli così la dignità. Infatti lo stesso Mattarella, in quanto garante della democrazia, ha esortato così le istituzioni tutte: “L’occupazione, e la dignità – che ad essa è intrinsecamente legata – deve costituire il centro dell’esercizio delle responsabilità di istituzioni e forze sociali, così da prevenire e curare fenomeni di emarginazione, povertà, solitudine e degrado”.
Continuando il discorso, alla luce degli ultimi eventi di Parigi sul tanto discusso tema dell’ambiente e le responsabilità per quanto avviene, il Presiedente Mattarella ha parlato proprio del suddetto tema: “Rappresenta un paradosso quello di un pianeta, reso ancor più fortemente interdipendente dal progresso tecnologico, nel quale la crescita economica è, da una parte, necessaria ma, dall’altra, quando perseguita con intenti di sfruttamento, è anche concausa di grandi catastrofi, quali la desertificazione di intere regioni, attraverso l’accentuazione di fenomeni globali incontrollati, come il riscaldamento del pianeta”. A tal proposito, il Presidente Mattarella ha citato l’enciclica Laudato Sì, spiegando che: “Da essa, a partire dal riconoscimento del comune destino che lega ormai i popoli del pianeta, tutti possiamo trarre ispirazione per politiche che tendano a realizzare condizioni di sano equilibrio fra rispetto della natura, sviluppo economico inclusivo e rifiuto della cultura dello scarto”.