Papa Francesco: Pellegrinaggio a Bozzolo e Barbiana per Don Milani e Don Mazzolari
Nella mattinata di oggi, il Santo Padre Francesco, si è recato a Bozzolo (MN) e Barbiana (FI), per raggiungere in Pellegrinaggio, le tombe di Don Primo Mazzolari e Don Lorenzo Milani. Giunto intorno alle ore 9:00, dopo esser stato accolto dalle varie autorità giunte per l’occasione, il Pontefice si è poi portato alla Parrocchia di San Pietro dove ha sostato in preghiera davanti la tomba di Don Primo Mazzolari. Dopo aver pronunciato un discorso commemorativo sulla figura di Don Mazzolari, il Pontefice si è recato a Barbiana, sulla tomba di Don Lorenzo Milani.
Il discorso commemorativo di Papa Francesco su Don Primo Mazzolari
Qualcuno ha consigliato di accorciare il discorso, ma Papa Francesco ha dichiarato di non essere riuscito a farlo poiché: “Tante cose venivano, di qua e di qua e di qua… Ma voi avete pazienza!”. Lo aveva annunciato lo stesso Francesco, spiegando che il suo sarebbe stato un pellegrinaggio verso due figure probabilmente scomode, che hanno dato filo da torcere alle istituzioni che andavano contro e opprimevano il popolo, ma Papa Francesco oggi non ha voluto ricordare l’operato di Don Mazzolari ma ha voluto fare una meditazione. Conosciuto come “il prete d’Italia”, Don Mazzolari, ha detto stamani Papa Francesco, il suo messaggio è attuale perché: “meditare l’attualità del suo messaggio, che pongo simbolicamente sullo sfondo di tre scenari che ogni giorno riempivano i suoi occhi e il suo cuore: il fiume, la cascina e la pianura”. Tre scenari dunque, si stagliano davanti la figura di Don Mazzolari: Il fiume, la cascina e la pianura. Il Fiume ha spiegato Papa Francesco: “È una splendida immagine…Don Primo ha svolto il suo ministero lungo i fiumi, simboli del primato e della potenza della grazia di Dio che scorre incessantemente verso il mondo. La sua parola, predicata o scritta, attingeva chiarezza di pensiero e forza persuasiva alla fonte della Parola del Dio vivo, nel Vangelo meditato e pregato, ritrovato nel Crocifisso e negli uomini, celebrato in gesti sacramentali mai ridotti a puro rito”. La Cascina: “Al tempo di don Primo, era una “famiglia di famiglie”, che vivevano insieme in queste fertili campagne, anche soffrendo miserie e ingiustizie, in attesa di un cambiamento, che è poi sfociato nell’esodo verso le città. La cascina, la casa, ci dicono l’idea di Chiesa che guidava don Mazzolari. Anche lui pensava a una Chiesa in uscita, quando meditava per i sacerdoti con queste parole: «Per camminare bisogna uscire di casa e di Chiesa, se il popolo di Dio non ci viene più; e occuparsi e preoccuparsi anche di quei bisogni che, pur non essendo spirituali, sono bisogni umani e, come possono perdere l’uomo, lo possono anche salvare”. La Pianura: “Chi ha accolto il “Discorso della montagna” non teme di inoltrarsi, come viandante e testimone, nella pianura che si apre, senza rassicuranti confini. Gesù prepara a questo i suoi discepoli, conducendoli tra la folla, in mezzo ai poveri, rivelando che la vetta si raggiunge nella pianura, dove si incarna la misericordia di Dio”. Al termine del discorso commemorativo, il Santo Padre, ha pregato con la preghiera di Don Primo Mazzolari e dopo la benedizione si è recato a Barbiana, in pellegrinaggio da Don Lorenzo Milani. A proposito di Don Primo Mazzolari, Papa Francesco ha dato il “via libera” al processo di beatificazione.
Il discorso commemorativo di Papa Francesco su Don Lorenzo Milani
Dopo aver concluso il suo incontro a Bozzolo, il Santo Padre Francesco si è portato in elicottero a Barbiana (FI), dove si è trasferito immediatamente al cimitero per la visita in privato e per fermarsi in preghiera sulla tomba di Don Milani. Anche in questo caso, il discorso non è stato proprio “corto”, ma ovviamente anche Don Milani, ha avuto lo stesso trattamento del confratello Don Mazzolari. Durante il discorso, il Santo Padre si è rivolto agli ex allievi di don Milani spiegando così l’amore per la scuola di quest’ultimo: “Di qui il suo dedicarsi completamente alla scuola, con una scelta che qui a Barbiana egli attuerà in maniera ancora più radicale. La scuola, per don Lorenzo, non era una cosa diversa rispetto alla sua missione di prete, ma il modo concreto con cui svolgere quella missione, dandole un fondamento solido e capace di innalzare fino al cielo”. Poi, il Pontefice non ha potuto fare a meno di rivolgersi ai sacerdoti con queste parole: “A tutti voglio ricordare che la dimensione sacerdotale di don Lorenzo Milani è alla radice di tutto quanto sono andato rievocando finora di lui. La dimensione sacerdotale è la radice di tutto quello che ha fatto. Tutto nasce dal suo essere prete. Ma, a sua volta, il suo essere prete ha una radice ancora più profonda: la sua fede. Una fede totalizzante, che diventa un donarsi completamente al Signore e che nel ministero sacerdotale trova la forma piena e compiuta per il giovane convertito”.