Messa di Pentecoste 2017, Papa Francesco: “Unità nella differenza”
Con la Messa di Pentecoste si conclude il tempo pasquale ovvero quei cinquanta giorni dopo la Pasqua. In una Piazza San Pietro stracolma di fedeli, il Santo Padre ha celebrato la Santa Messa a conclusione di questi due giorni che lo ha visto impegnato ieri al Circo Massimo per la veglia di preghiera con il Rinnovamento Carismatico Cattolico per il Giubileo d’Oro del movimento. Grandi aperture sono avvenute ieri da parte di Papa Francesco in confronti degli Evangelici, rinnovando così un canale per l’ecumenismo e per l’unità dei cristiani.
L’Omelia di Papa Francesco
Proprio in occasione della Festa di Pentecoste, il Santo Padre ha incentrato l’omelia proprio sulla discesa dello Spirito Santo, prendendo spunto dalle letture di oggi: “Due novità ci vengono mostrate nelle Letture di oggi: nella prima, lo Spirito fa dei discepoli un popolo nuovo; nel Vangelo, crea nei discepoli un cuore nuovo”. Con la discesa dello SS, tutti comprendevano la stessa lingua grazie a quelle “lingue di fuoco”, donando così doni e unità, in altre parole: “Il medesimo Spirito crea la diversità e l’unità e in questo modo plasma un popolo nuovo, variegato e unito: la Chiesa universale. Dapprima, con fantasia e imprevedibilità, crea la diversità; in ogni epoca fa infatti fiorire carismi nuovi e vari”.
Dopo di ciò, il pontefice ha esortato a distaccarsi da due tentazioni ricorrenti: la diversità senza l’unità e l’unità senza la diversità, per tal motivo Papa Francesco ha chiesto la grazia di accogliere l’unità. Questa dunque la preghiera che il cristiano deve fare perché: “Uno sguardo che abbraccia e ama, al di là delle preferenze personali, la sua Chiesa, la nostra Chiesa; di farci carico dell’unità tra tutti, di azzerare le chiacchiere che seminano zizzania e le invidie che avvelenano, perché essere uomini e donne di Chiesa significa essere uomini e donne di comunione; è chiedere anche un cuore che senta la Chiesa nostra madre e nostra casa: la casa accogliente e aperta, dove si condivide la gioia pluriforme dello Spirito Santo”.
Il Santo Padre ha poi parlato del secondo punto ovvero: un cuore nuovo. Gesù durante la sua passione è stato abbandonato e rinnegato dai suoi discepoli ma anzi dona loro lo Spirito del Perdono come ha affermato lo stesso Pontefice: “Lo Spirito è il primo dono del Risorto e viene dato anzitutto per perdonare i peccati. Ecco l’inizio della Chiesa, ecco il collante che ci tiene insieme, il cemento che unisce i mattoni della casa: il perdono. Perché il perdono è il dono all’ennesima potenza, è l’amore più grande, quello che tiene uniti nonostante tutto, che impedisce di crollare, che rinforza e rinsalda”. Quella di Papa Francesco è un’omelia che avrà delle ricadute all’interno della chiesa proprio perché di forte carattere ecclesiologia perché è necessario portare i cristiani all’unità e ad una comunione sempre più visibile all’interno della chiesa.
Le parole del Pontefice al Regina Coeli
Al termine della celebrazione eucaristica, il Santo Padre, ha recitato la preghiera mariana del Regina Coeli. Durante la preghiera dei fedeli, una di esse era rivolta ai cristiani perseguitati ma ovviamente a tutti gli uomini che in particolar modo hanno perso la vita a causa del terrorismo. L’ultimo attacco terroristico è stato sferrato stanotte a Londra a London Bridge, e proprio il Santo Padre con il viso scosso ha ricordato l’attacco di stanotte assicurando preghiere e vicinanza: “Lo Spirito doni pace al mondo intero; guarisca le piaghe della guerra e del terrorismo, che anche questa notte, a Londra, ha colpito civili innocenti: preghiamo per le vittime e i familiari”. Inoltre lo stesso pontefice ha promulgato il messaggio per la prossima Giornata Missionaria Mondiale che quest’anno si celebra il 22 ottobre, ovvero: “La missione al cuore della fede cristiana”.