Papa Francesco in Campidoglio: “Roma città dei ponti, mai dei muri!”
Dopo la visita al Santuario di Loreto, Papa Francesco ha visitato oggi quello che è il luogo più importante per quanto riguarda la vita amministrativa e politica di Roma, il Campidoglio. Una visita importante durata circa due ore, durante la quale il pontefice è stato accolto dal sindaco Virginia Raggi e da tutta la giunta comunale presente. Al centro della vista, un tema importante ovvero quello dell’accoglienza, poiché i corsi e ricorsi storici ci narrano delle tante vicende della città eterna. Prima di recarsi in Campidoglio, il Papa ha fatto una improvvisata alla Pontificia Università Lateranense.
Roma città di ponti
Che cosa è Roma ? Studiosi, letterati, poeti e cantano hanno parlato della città eterna, ma Roma ha in se una grande vocazione. “Roma – dichiara Papa Francesco – città ospitale, è chiamata ad affrontare questa sfida epocale nel solco della sua nobile storia; ad adoperare le sue energie per accogliere e integrare, per trasformare tensioni e problemi in opportunità di incontro e di crescita. Roma, fecondata dal sangue dei Martiri, sappia trarre dalla sua cultura, plasmata dalla fede in Cristo, le risorse di creatività e di carità necessarie per superare le paure che rischiano di bloccare le iniziative e i percorsi possibili”. La politica dunque ha un ruolo importante secondo Papa Francesco, quella politica che al giorno d’oggi sembra sempre più lontana dalla persona umana: “questi – continua Papa Francesco – potrebbero far fiorire la città, affratellare e creare occasioni di sviluppo, tanto civico e culturale, quanto economico e sociale”.
Quindi qual è la vera vocazione di Roma ? Il Papa, facendo ricorso alla storia ed alla tradizione della città ha indicato quest’ultima come: “Roma città dei ponti, mai dei muri!”
Roma città di tutti
La città eterna quindi di per se è la città dell’accoglienza per questo motivo spiega Papa Francesco: “Roma si mantenga all’altezza dei suoi compiti e della sua storia, che sappia anche nelle mutate circostanze odierne essere faro di civiltà e maestra di accoglienza, che non perda la saggezza che si manifesta nella capacità di integrare e far sentire ciascuno partecipe a pieno titolo di un destino comune”. Detto ciò, il santo padre ha voluto rimarcare ancora una volta la propensione della Santa Sede a collaborare con la città perché: “Roma esige e merita la fattiva, saggia, generosa collaborazione di tutti” dunque anche del Vaticano.