Papa Francesco a Genova, l’incontro con i lavoratori dell’Ilva
Alle 8:20 di stamani, l’aereo con a bordo Papa Francesco è atterrato all’aeroporto Cristoforo Colombo di Genova. La visita a Genova era già stata annunciata qualche tempo fa e oggi dopo essere giunto in terra ligure, il Santo Padre si è portato presso lo stabilimento dell’Ilva di Corigliano per il primo incontro della giornata. Il programma di Papa Francesco a Genova si staglierà per tutta la giornata, infatti alle 10:00 di stamani si recherà a Genova in cattedrale per l’incontro con tutto il clero. Dopo l’incontro con il clero, il Pontefice si recherà al Santuario della Guardia e al termine, Francesco pranzerà con il clero.
Il primo incontro di Papa Francesco è avvenuto con il mondo del lavoro, nello specifico con i lavoratori dell’Ilva di Corigliano. Al suo arrivo, il Pontefice è stato accolto con immensa gioia da circa 3500 lavoratori i quali hanno posto alcune domande a Bergoglio e lo stesso ha esordito dichiarando di essere profondamente commosso di essere a Genova. Al centro del discorso del Pontefice c’è stato il tanto discusso tema del lavoro, ricordando il porto di Genova come quel luogo dal quale il padre di Francesco è partito come migrante alla volta dell’Argentina.
In un contesto del genere, Papa Francesco ha subito incentrato la sua riflessione sulla figura dell’imprenditore: “La creatività, l’amore per la propria impresa, la passione e l’orgoglio per l’opera delle mani e dell’intelligenza sua e dei lavoratori. L’imprenditore è una figura fondamentale di ogni buona economia: non c’è buona economia senza buon imprenditore. Non c’è buona economia senza buon imprenditore, senza la sua capacità di creare, creare lavoro, creare prodotti”. Poi il Pontefice ha continuato sempre con gli imprenditori, dicendo loro quanto sia importante riconoscere le virtù dei lavoratori perché: “Il loro bisogno è il bisogno di fare il lavoro bene perché il lavoro va fatto bene”, e quindi la figura dell’imprenditore è importante perché: “Il vero imprenditore, conosce i suoi lavoratori, perché lavora accanto a loro, lavora con loro. Non dimentichiamo che l’imprenditore dev’essere prima di tutto un lavoratore. Se lui non ha questa esperienza della dignità del lavoro, non sarà un buon imprenditore”.
Papa Francesco a Genova: “Un’economia malata”
L’economia oggi è malata e questo è un dato di fatto e non possiamo negarlo, la disoccupazione è sempre alta e questo avviene quando gli imprenditori diventano speculatori come ha affermato Papa Francesco: “L’imprenditore non deve confondersi con lo speculatore: lo speculatore è una figura simile a quella che Gesù nel Vangelo chiama ‘mercenario’, per contrapporlo al Buon Pastore”. E su questo punto il pontefice ha poi continuato affermato: “Quando l’economia è abitata invece da buoni imprenditori, le imprese sono amiche della gente e anche dei poveri”, perché esistono imprenditori e imprenditori ha continuato Francesco, spiegando che: “No, non temere gli imprenditori perché ce ne sono tanti bravi! No: temere gli speculatori”.
Poco prima di terminare il suo discorso, Papa Francesco ha citato una frase di Luigi Einaudi, secondo presidente della Repubblica Italiana il quale affermava che “Migliaia, milioni di individui lavorano, producono e risparmiano nonostante tutto quello che noi possiamo inventare per molestarli, incepparli, scoraggiarli. È la vocazione naturale che li spinge, non soltanto la sete di guadagno. Infine il pontefice ha lanciato un invito agli imprenditori in quanto sono loro i possessori del capitale e quindi del lavoro: “State attenti voi, imprenditori, e anche voi, lavoratori: state attenti con gli speculatori. E anche con le regole e con le leggi che alla fine favoriscono gli speculatori e non i veri imprenditori. E alla fine lasciano la gente senza lavoro”.