Papa Francesco, Angelus di Oggi 2 Luglio 2017: “La doppiezza non è cristiana”
Dopo una settimana caratterizzata da vari impegni, alle ore 12:00 di stamani, Sua Santità Papa Francesco si è affacciato dalla finestra del palazzo apostolico per la recita della preghiera mariana dell’Angelus. Durante la breve catechesi prima della preghiera, il Pontefice ha trattato, in particolar modo, il discorso missionario del capitolo 10 del Vangelo di Matteo, ovvero il momento in cui Gesù istruisce i suoi discepoli per mandarli ad evangelizzare nei villaggi della Galilea e della Giudea.
Le parole di Papa Francesco nell’Angelus
Due aspetti essenziali sottolinea Gesù a proposito del discepolo missionario, ovvero: “il suo legame con Gesù è più forte di qualunque altro legame; il secondo, che il missionario non porta sé stesso, ma Gesù, e mediante Lui l’amore del Padre celeste”. Con queste parole, Papa Francesco ha voluto sottolineare l’importanza di porre Gesù, il Signore, al centro della vita di ogni cristiano, spiegando che anche quanto è scritto nella Genesi: “la condizione del discepolo esige un rapporto prioritario col maestro”. Per tal motivo, un discepolo che si pone alla sequela di Gesù deve comprendere che: “la gente possa percepire che per quel discepolo Gesù è veramente “il Signore”, è veramente il centro, il tutto della vita”.
Dunque anche se con i propri limiti, l’uomo non può avere un “cuore doppio, e che non tenga il piede in due scarpe”, poiché ha continuato a braccio: “Tu puoi essere prete, vescovo, cardinale, ma se hai un cuore doppio non va bene; la doppiezza non è cristiana!”. Quindi anche per i sacerdoti, ha affermato Francesco: “È proprio questa accoglienza del santo popolo fedele di Dio, è proprio quel ‘bicchiere d’acqua fresca’ (v. 42) dato con fede affettuosa, che ti aiuta ad essere un buon prete! C’è una reciprocità anche nella missione: se tu lasci tutto per Gesù, la gente riconosce in te il Signore; ma nello stesso tempo ti aiuta a convertirti ogni giorno a Lui, a rinnovarti e purificarti dai compromessi e a superare le tentazioni”.
Al termine della preghiera dell’Angelus, come di consueto, il Santo Padre ha salutato i vari fedeli giunti in Piazza San Pietro, quest’oggi ha salutato anche i romani, proprio in segno di fratellanza. Dopo i saluti, Sua Santità ha rivolto lo sguardo al Venezuela poiché il prossimo 5 luglio si celebrerà in quella terra la festa nazionale, ma come abbiamo visto negli ultimi mesi, il Venezuela è afflitto da una guerra civile la quale ha mietuto e continua a mietere vittime innocenti, manifestanti morti nelle piazze. Così Papa Francesco si è rivolto al popolo venezuelano: “Faccio appello affinché si ponga fine alla violenza e si trovi una soluzione pacifica e democratica alla crisi. Nostra Signora di Coromoto interceda per il Venezuela!”.