Attualità

Papa Benedetto XVI, Dimissioni 11 Febbraio 2013: Storia

Dopo aver ripetutamente esaminato la mia coscienza davanti a Dio, sono pervenuto alla certezza che le mie forze, per l’età avanzata, non sono più adatte per esercitare in modo adeguato il ministero petrino“. Si trattò di una notizia sorprendente, perché a darla (in latino) fu Papa Benedetto XVI, che annunciava le proprie dimissioni l’11 febbraio 2013.

L’occasione era il concistoro per la canonizzazione dei martiri di Otranto, ed il successivo 28 febbraio avrebbe avuto ufficialmente inizio il periodo di “Sede Vacante”, durato fino alla fumata bianca del 13 marzo. Quando cioè Jorge Mario Bergoglio diventò il 266mo Papa della chiesa cattolica con il nome di Francesco, in quello che da allora è conosciuto come l’anno dei due Papi.

Con quell’atto di rinuncia, veniva in qualche modo messa in discussione la totale sacralità del ruolo pontificale, nel senso che il vicario di Cristo acquisiva – tra lo stupore del mondo – una dimensione di fragilità umana. E questo attraverso l’ammissione della propria inadeguatezza, suscitando tanto clamore anche perché i pochi simili precedenti si perdono nei lontani recessi della storia (prima di Ratzinger l’ultimo pontefice dimissionario fu Gregorio XII nel 1415).

Ad informare il mondo di questa scelta, dettata da “ingravescentem aetatem“, fu per prima l’Ansa, grazie alla vaticanista Giovanna Chirri che diede la notizia alle 11:46, subito ripresa dai media in tutto il mondo. Ma se attorno ai meriti del lancio non ci sono dubbi, ci si è chiesti da allora a cosa in realtà volessero alludere le parole di congedo di Ratzinger. Agli affanni, dovuti ai suoi 85 anni, egli stesso sembrava riferirsi in primo luogo, ma causati da cosa? Si credette anche che fosse gravemente malato, ma oggi sappiamo che non è così.

Il “Papa emerito” vive nel monastero Mater Ecclesiae, all’interno del Vaticano, e quel che è certo è che sui suoi otto anni di pontificato hanno gravato Vatileaks, lo Ior, gli attacchi massicci della stampa in materia di scandali sessuali, sfide forse troppo gravose da affrontare. “Per governare la barca di san Pietro e annunciare il Vangelo, è necessario anche il vigore sia del corpo, sia dell’animo, vigore che, negli ultimi mesi, in me è diminuito in modo tale da dover riconoscere la mia incapacità di amministrare bene il ministero a me affidato“.

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