All’età di 84 anni è morto oggi a Roma Paolo Villaggio. Ad annunciare la morte è stata la figlia Elisabetta attraverso un post su Facebook nel quale, postando una foto del padre in giovane età, ha scritto: “Ciao papà ora sei di nuovo libero di volare”.
Con la morte di Paolo Villaggio se ne va l’unico attore comico italiano rimasto della vecchia scuola. Una carriera iniziata nel 1968 con il film Eat It di Francesco Casaretti, da li ha iniziato a recitare in moltissimi altri film “Il terribile ispettore” del 1969, l’incontro con Gassman nel 1972 nel film “Senza famiglia, nullatenenti cercano affetto”. Nel 1974 l’incontro con il regista Luciano Salce che lo ha diretto nel film “Alla mia cara mamma nel giorno del suo compleanno”, da li l’inizio di una grande amicizia non solo artistica fino al 1975 con l’inizio dell’era “Fantozzi”.
Oltre al personaggio di Fantozzi che lo ha reso celebre nel mondo cinematografico italiano, tra le altre opere bisogna ricordare “Io speriamo che me la cavo” del 2002 con la regia di Lina Wertmuller, “Torno a vivere da solo” del 2008 di Jerry Calà, “Questione di cuore” di Francesca Archibugi e l’ultimo film “Tutto tutto niente niente” di Giulio Manfredonia del 2012.
Tanti riconoscimenti nella sua infinita carriera due David di Donatello, nel 1990 premiato come miglior attore protagonista per il film “La voce della Luna”, e nel 2009 vinse il premio alla carriera, nel 1992 vinse il Leone d’Oro alla carriera al Festival del Cinema di Venezia, nel 1994 vinse il nastro d’argento come miglior attore protagonista nel film “Il segreto del bosco” ed infine nel 2000 un altro riconoscimento alla carriera dove ritirò il premio Pardo d’onore al Festival internazionale del film di Locarno.
