Palermo: Vietato pregare a scuola
È successo oggi nel capoluogo siciliano, quando all’uscita di scuola i bambini chiedevano ai genitori il perché non si recitasse più la preghiera in classe. La polemica è stata innescata proprio a seguito di una circolare emanata dal preside della scuola Ragusa Moleti di Palermo la quale vieta agli insegnanti di recitare le preghiere prima della merenda. A seguito di questa disposizione, le polemiche hanno travolto il preside La Rocca il quale non ha fatto mancare la sua risposta.
Vietato pregare
La scuola di Corso Calatafimi in Palermo, è guidata dal preside Nicolò La Rocca il quale con una circolare ha vietato la recita della preghiera prima della merenda. Secondo il dirigente scolastico, egli si è avvalso di un parere dell’avvocatura dello stato del 2009 secondo il quale estromette le celebrazioni religiose durante le ore di lezione. Inoltre sempre lo stesso La Rocca, ha dichiarato che che l’idea di ricordare tale parere è dovuto dal fatto che quest’ultimo ha ricevuto segnalazioni da parte di alcuni genitori.
Via statue e immagini religiose
Nella scuola Ragusa Moleti dunque è vietato pregare (anche se non è stata riscontrata una reale motivazione) ma è anche vietato tenere delle immagini e statue religiose. A tal proposito infatti, sempre il dirigente scolastico ha ordinato anche la rimozione della statua della Madonna ed anche l’immagine di Papa Francesco.
Oltre all’attuale pontefice, è stata rimossa anche l’immagine di Giovanni Paolo II ubicata nell’ufficio dello stesso preside il quale ha tuttavia deciso di tenere il Crocifisso. La scuola dispone anche di alcune succursali ed è proprio a queste ultime che la circolare sarà estesa, probabilmente ci troviamo di fronte ad un caso destinato a rimbalzare agli onori della cronaca.
Le polemiche
Oltre a molti genitori o quindi ai bambini, le polemiche sono arrivate dal mondo politico infatti il leader di Alternativa Popolare, Maurizio Lupi, ha così dichiarato: “Si tratta di un atto censorio grave, così come l’aver fatto rimuovere dall’istituto una statuetta della Madonna e un’immagine di Papa Francesco. Una sbandierata laicità che si sente minacciata da dei bambini che pregano è una laicità ben fragile, disposta a parole a difendere e rispettare tutte le religioni e le culture tranne quella cattolica”.