Pagamento POS, tutti i parametri da valutare
A partire dal primo luglio 2020, il pagamento POS è diventato obbligatorio per legge. Infatti, è necessario avere all’interno della propria attività professionale, imprenditoriale e commerciale, un sistema di pagamento POS. Si tratta di un metodo facile ed utile che garantisce i pagamenti digitali.
Il pagamento bancomat è sicuramente un sistema che aiuterà a rendere più rapida l’esperienza finanziaria all’interno di un’attività, ma soprattutto, oggi giorno gli imprenditori, i professionisti e i commercianti non ne possono più fare a meno. A partire dall’entrata in vigore della legge 157 del 2019, vi è l’obbligo di prevedere questo tipo di pagamento all’interno della propria struttura. Il pagamento via POS è un metodo che funziona con la lettura di una carta di credito, di debito, di un bancomat o altri servizi di pagamento in digitale. Per legge, ovvero nell’ambito della legge di Bilancio 2020, tutte le attività devono prevedere obbligatoriamente nella propria attività il pagamento bancomat e hanno anche diritto ad un bonus per sostenere le spese di attivazione.
Come funziona il POS
Il POS è un lettore di carte di credito, di debito o prepagate. In pratica, il pagamento POS si attiva con uno specifico dispositivo, appunto il POS. Questo strumento permette di effettuare le transazioni fatte in maniera digitale purché vi siano un chip ed una banda magnetica. Vi sono POS di vari formati e modelli, che si utilizzano in maniera più o meno simile.
A seconda delle esigenze delle attività economiche, si può scegliere un POS classico che quindi, è connesso alla linea elettrica e a quella telefonica. Poi vi è anche il POS mobile, che è senza fili e si basa su una comunicazione diretta con un dispositivo tipo smartphone o tablet: insomma funziona anche a distanza.
Come usare il POS
Per usare il POS, il consiglio è innanzitutto quello di scegliere il tipo di dispositivo che si adatti alle vostre esigenze. La maggior parte dei dispositivi ha una fessura alla base per leggere le carte, inserendole all’interno. Questa è un po’ la struttura tipica di tutti i POS. La soluzione di pagamento è molto comoda, i clienti possono prendere le loro carte di debito, di credito o prepagate e inserirle all’interno di questa fessura. Una volta letta la carta, si digita l’importo e si procede inserendo il PIN per autorizzare il pagamento.
Un altro sistema tipico del pagamento con POS è senza contatto, ovvero quello contactless. Questo sistema, che funziona per la maggior parte delle carte elettroniche, prevede di fare un pagamento semplicemente avvicinando la carta al lettore POS senza inserire il codice PIN. È valido però per un massimo di 25 euro, limite che è destinato ad aumentare nella prossima estate. Qualora si debba fare un pagamento POS con una carta di credito, oltre ad inserire il PIN è necessario anche mettere la propria firma, così come prevede la normativa vigente sui servizi finanziari.
Pagamento con POS e servizi innovativi
Legati al pagamento con POS vi sono anche una serie di servizi innovativi previsti dai principali istituti che forniscono questi dispositivi. Con lo sviluppo della tecnologia moderna, pagare col POS, significa anche avere una serie di alternative differenti da quelle previste con i classici lettori di carte. Vi sono i cosiddetti mPOS. Sono POS senza fili che offrono un servizio pratico, soprattutto per coloro che devono garantire un pagamento per attività di asporto o per il servizio ai tavoli. In genere, un POS mobile funziona con un dispositivo tipo smartphone o tablet, connesso alla rete WiFi del proprio telefono, a quella internet 3G o 4G. In alcuni casi è anche possibile optare per un POS che funziona col Bluetooth. Le transazioni si fanno con un’app da installare nel proprio dispositivo mobile, ma ci sono anche dei sistemi che invece, prevedono il funzionamento direttamente dalle apparecchiature scelte.
I costi del pagamento con POS
Il pagamento con POS comporta una serie di costi da prendere in considerazione prima di scegliere il prodotto giusto per le proprie esigenze. Un POS classico, in genere, ha un costo di acquisto o di noleggio del dispositivo e poi delle commissioni che variano in virtù della carta utilizzata dal cliente per il pagamento. Poi, vi sono i POS mobili che di solito hanno dei costi molto più bassi. Alcune realtà come SumUp, riescono a garantire l’utilizzo di un POS senza fili in un’attività commerciale, imprenditoriale o professionale senza il costo di un canone mensile. In pratica, si paga solo la commissione su ogni transazione eseguita. Il costo quindi, è solo sul transato.
Un’altra cosa interessante dei POS come quelli SumUp è che non ci sono differenze di commissioni tra carte diverse. In tal modo, i costi finale sono facili da calcolare. Come già accennato, a partire dal 2020, c’è anche la possibilità di avere diritto per chi attiva un POS all’interno della propria attività ad un credito di imposta pari al 30%. Servirà per recuperare quanto speso, sia come costi fissi che come commissioni, per garantire ai propri clienti pagamenti in digitale col POS.