Padova, cade la giunta Bitonci: terremoto in Lega Nord
Terremoto in casa Lega Nord: è infatti caduta a Padova la maggioranza del sindaco Massimo Bitonci, che amministrava la città dal maggio 2014. A causare lo scioglimento sono state le dimissioni contestuali di 17 dei 32 consiglieri; oltre a quelli dell’opposizione, si sono infatti dimessi Manuel Bianzale e Carlo Pasqualetto, del gruppo di Forza Italia, che sono già stati espulsi dal partito.
Ora per la più grande città governata dalla Lega Nord si aprono le porte del commissariamento, in attesa delle elezioni che si terranno, probabilmente in primavera, con le amministrative delle altre città. Le tensioni tra la maggioranza che governava la città erano latenti da un po’, e ieri c’erano stati inutilmente tentativi di mediazione da parte di Niccolò Ghedini, che aveva invitato i parlamentari veneti a far fare un passo indietro ai due parlamentari di Forza Italia, ma ogni tentativo è stato inutile.
Non sono mancate le reazioni politiche. Massimo Bettin, segretario provinciale del Partito Democratico, ha dichiarato che “era evidente che nonostante i suo disperati tentativi era impossibile proseguire in una guida dignitosa, efficace e svolta nell’interesse collettivo, l‘arroganza della gestione del potere da parte del sindaco e alcuni elementi di autentica torsione democratica rendevano indispensabile un’azione di responsabilità e di amore nei confronti della città“.
A livello nazionale, nel giorno in cui la Lega Nord manifesta a Firenze per il no al Referendum costituzionale del 4 Dicembre, il vice segretario del Pd Lorenzo Guerin ha twittato “Le prove tecniche di centrodestra unito. A Firenze? Macché, a Padova. I grandi successi di Salvini”. Bitonci ha comunque già dichiarato che si ricandiderà a sindaco nelle prossime elezioni, con l’alleanza di centrodestra che sarà però da verificare.